In convenzione formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre, accredito della Regione Lazio, di Roma Capitale e con il patrocinio del Comune di Canale Monterano, l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea in collaborazione con l’Associazione Culturale Il Caleidoscopio inaugura la III Edizione della Mostra Collettiva Arte in chiasmo di artisti operanti sul territorio circostante la città di Canale Monterano, presso la Galleria Accademica d’Arte Contemporanea della città d’arte Canale Monterano di Roma, il 26 aprile alle ore 17,00, con critica in semiotica estetica in diploma accademico della prof.ssa Fulvia Minetti dedicata alle opere di tutti i partecipanti e con pubblicazione del catalogo critico, ai fini di un incontro di confronto e di rifigurazione delle prospettive d’arte e di vita. L’esposizione è aperta al pubblico fino al 10 maggio ore 11,00-13,00 con ingresso gratuito.
I 23 artisti in mostra, Mario Bettarelli, Patrizia Biagini, Massimiliano Caporali, Franco Ferrari (alla memoria), Stefania Fienili, Anna Fontanella, Maura Garbarino, Jessica Gasperini, Africa Lavini, Claudio Limiti, Angelo Mastria, Massimo Melloni, Giacomo Minella, Fabrizio Nicoletti, Roberto Nizzoli, Luigi Rabbai, Onofrio Rella, Margherita Rosito, Massimo Rossi, Giovanni Scipioni, Adriano Tombari, Gaetano Vari e Cristiana Verbigrazia, sono emergenti e affermati. Qui l’arte è per radice sanscrita “arto del vivere”, che muove ed incontra, che attinge al senso unitario del nostro essere, alla coappartenenza essenziale che lega e che riconosce in chiasmo, oltre ogni differenza e cultura.
Il Comune di Canale Monterano conferisce inoltre il Premio della Città d’Arte Canale Monterano di Roma ad un artista selezionato dalla giuria accademica. L’autorità comunale insignisce il vincitore al merito della medaglia del Leone Aureo, effigie del leone berniniano della Fontana di Palazzo Altieri dell’antica Monterano, simbolo della città, realizzata con fusione artigianale del laboratorio orafo Rocchi di Via Margutta 51 in Roma.
I testi d’analisi delle opere in mostra escono dalla tradizione critica, disconoscono il giudizio valutativo, sono volte al riconoscimento e alla valorizzazione del senso dell’arte, per la celebrazione della qualità dell’espressione creativa e della libertà di essere, lungo il cammino che dall’emozione sublima il pensiero. Le critiche sono significazioni, abduzioni di una semiotica estetica psicofisiologica, tese a cogliere la dimensione universale del movimento semantico, i simboli preconsci e archetipici del rituale artistico, che rifonda le prospettive dello sguardo dell’uomo sull’uomo e sulle cose.
L’espressione in chiasmo deriva dalla lettera greca khi χ a forma incrociata, è figura retorica, è ottica anatomia umana, è genetica che converge regioni cromosomiche a ricombinare i geni, è ilcanone policleteo della bellezza scultorea, è configurazione specchiata inversa musicale, è la carne merleau-pontyana di uno spazio percettivo coessenziale, è l’intima cosmicità nella poetica bachelardiana, è il ricoeuriano riconoscimento mutuale della riconoscenza.
Chiastico è il movimento ad intreccio speculare del senziente al sensibile: è il luogo dell’artista a confronto, che vicendevolmente sente di sé nel sentire dell’altro, che supera l’orizzonte formale e inaugura il viaggio della sinestesia profonda dei sensi, a rinascere di sé dall’indistinzione. Per espressione in chiasmo è questa un’esperienza che forse non dà tempo alla vita, ma dà vita al tempo. (Fulvia Minetti)
