Oro Festival 2022 ha come tema quello delle “eredità”, rigorosamente al plurale, e una profonda connotazione teatrale, segnalata dai molti protagonisti della scena attivi anche editorialmente.
Due gli appuntamenti in programma per l’eredità del patrimonio culturale, con Caravaggio 1571-1610 di Rossella Vodret e “I Farnese.
Potere, Arte e Cultura”, con Simone Verde, curatore della mostra di Parma. Ascanio Celestini affronta una riflessione sul lascito prezioso, anche ingombrante, del Novecento, attraverso la parabola e il pensiero di Pier Paolo Pasolini, a cento anni dalla nascita, mentre Elio Germano e Chiara Lagani, con La mia battaglia, indagano l’eredità politica dei totalitarismi e dei nazionalismi.
L’eredità familiare, come lascito di storie personali, è affrontato con tono inaspettatamente comico da Veronica Raimo, nel suo ultimo fortunato romanzo Niente di vero con letture di Cristina Pellegrino, mentre ancora la famiglia, con le forme impreviste e a volte iperboliche delle relazioni umane, è l’occasione per un omaggio a Mattia Torre, geniale e apprezzato scrittore di cinema, televisione e teatro, con il suo libro postumo A questo poi ci pensiamo, con due interpreti “storici” dei suoi testi, legati profondamente a Torre, come Valerio Aprea e Valerio Mastandrea.
Il teatro pervade anche gli incontri con Eleonora Danco e Fabrizio Gifuni. L’autrice romana presenta il suo – Tempi morti – mentre Gifuni ci riporta alla classicità condividendo il suo rapporto profondo con il testo cardine della tradizione teatrale occidentale, l’Amleto di Shakespeare.
prenotazione OBBLIGATORIA al numero 0761.646052