A Canepina, all’interno di antico convento dei frati Carmelitani del Seicento è allestito il Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina.
Il convento, di proprietà del comune, conserva affreschi databili a partire dal 1600 che furono rinvenuti nel primo allestimento del museo.
L’intero ciclo di pitture murali, che ornano le lunette e i pennacchi del chiostro, è databile tra il 1610 e il 1627.
I lavori dovrebbero appartenere tutti alla scuola di Giuseppe Sebastiani da Macerata, che operava per conto del Cardinale Odoardo Farnese, nell’omonimo Palazzo della vicina Caprarola.
L’espressione artistica e i contenuti sono quelli dettati dal Concilio di Trento: si dovevano adornare i chiostri dei conventi e dei monasteri, con le storie dei santi più rappresentativi dei rispettivi Ordini-
L’iscrizione di didascalie doveva illustrare l’episodio, che, comunque, doveva essere di facile lettura e le singole scene dipinte dovevano mostrare il Santo vicino alla gente comune, immerso nei fatti del quotidiano.
Altri dipinti emersi sono databili a metà del 1700 e sono del Viterbese Domenico Corvi.
Attualmente il Museo delle tradizioni popolari di Canepina è distribuito in 20 sezioni:
CHIOSTRO
- Cerealicoltura
- Il ramaio di Viterbo
- L’economia boschiva
- La bottega del bottaio
SEMINTERRATO
- L’ambiente rurale
- La cantina
SCALA D’ACCESSO AL PRIMO PIANO
- La canestraia
PRIMO PIANO
- Il sediaio
- L’impagliatrice
- Il calzolaio
- La canapicoltura e la tessitura
- Il lavoro agricolo
- La vita familiare
a. la donna
b. la cucina
c. la camera da letto - L’allevatore e il cacciatore
SALONE DEL QUARTO STATO
- Il facocchio di Viterbo
- Il vasaio di Vetralla
- Sezione storica canepinese
INFORMAZIONI:
Museo delle tradizioni popolari di Canepina
Orari e costi: contattare prima il Comune
Indirizzo: Largo Maria de De Mattias – Canepina (VT)
Telefono: 0761 327677
eMail: info@cmcimini.it
Web: http://www.comune.canepina.vt.it