Il carnevale di Frosinone è un appuntamento irrinunciabile da parte di tutti i frusinati e non solo.
È un momento di socializzazione, aggregazione e condivisione della nostra tradizione che più ci caratterizza.
Da anni la celebrazione del Carnevale si conclude e si è integrato con la Festa della Ràdeca che, in dialetto frusinate, è la foglia di Agave, simbolo di fertilità.
La Festa della Ràdeca ha origini antichissime risalenti al periodo precristiano ed è collegata ai riti di fertilità e fecondità dell’epoca pagana. Successivamente fu mantenuta anche dai Romani nei giorni dedicati a Luperco, divinità protettrice della fertilità che si celebravano in febbraio, mese della purificazione.
Il Carnevale storico di Frosinone è ispirato alla rivolta dei frusinati contro le truppe d’occupazione francesi avvenuta nel 1798 e 1799. Il Carnevale termina con l’incenerimento del “Re Carnevale”, rappresentato da un fantoccio che dal 1800 rappresenta il generale francese Jean Antoine Étienne Vachier detto Championnet.
La sfilata che accompagna il generale francese ha un ordine preciso. Il primo a sfilare è un carretto che trasporta una botte di vino. Seguono i “radicari” e tutti i rioni storici della città: il Giardino, il Centro Storico, la Pescara, la Madonna della Neve rappresentati da gruppi organizzati e vestiti in base alla tradizione. L’ultimo a sfilare è il carretto del fantoccio del generale Championnet.
L’unione del Carnevale con la Festa della Ràdeca ha introdotto alcuni elementi misti e regole da rispettare:
– è necessario avere in mano la “ràdeca” se non si vuole incorrere nella punizione che consiste nel subire “radecate”;
– chi è forestiero o nuovo della manifestazione si “battezza” con il semplice tocco della ràdeca sulla schiena;
– è proibito andare in giro con cappelli duri che ricordano quelli dei soldati francesi.