La seconda edizione del Festival Arte ai piedi della montagna è primaverile.
Quattro concerti al Teatro Flavio Vespasiano aperti a tutti in cui l’attenzione per la promozione dei giovani talenti si unisce nel cartellone a presenze di artisti celebri.
Di giovani che si sono accorti del valore della musica di qualità e che stanno iniziando il percorso di una professione che richiede talento, dedizione e tenacia il Festival ne presenta alcuni originari proprio del territorio reatino. A partire dal Phoinikes Sax Quartet che, vincitore del Premio Città di Rieti nell’edizione 2021 del Concorso Internazionale di Interpretazione di Musica Contemporanea organizzato dal Reate Festival, aprirà la rassegna con un repertorio coinvolgente e godibilissimo. Musiche di Morricone, Piazzolla e di compositori contemporanei alcuni dei quali hanno composto appositamente per il loro ensemble saranno eseguite il 19 marzo alle ore 18 dai quattro musicisti che costituiscono l’ensemble: Matteo Di Giuliani, sassofono soprano Danilo Coltella, sassofono tenore, Luigina Battisti, sassofono contralto Luca D’Angeli, sassofono baritono.
Il 26 marzo alle 18 sarà protagonista invece il giovanissimo trombettista Alessandro Rosi, che nella precedente edizione del Reate Festival ha fatto parte dell’Ensemble Novecento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia coinvolto nella produzione dell’opera La medium di Giancarlo Menotti. Rosi, accompagnato dal pianista Nicola Possenti, suonerà un programma incentrato su musiche di Jean Francaix in alternanza con altri compositori tra Ottocento e Novecento.
La voce di Elio, musicista ecclettico e fuori dalle convenzioni, sarà protagonista di un suggestivo recital in compagnia del pianista Roberto Prosseda: un viaggio originale, divertente e raffinato nella storia della musica classica, da Rossini a Mozart e Weill, alle canzoni moderne del compositore contemporaneo Luca Lombardi, che vedranno Elio interpretare Don Giovanni e il Barbiere di Siviglia.
Largo al factotum il titolo dello spettacolo del 13 aprile alle 21 il cui intento «è quello di far ascoltare a chi non avrebbe mai avuto l’occasione o la voglia di farlo della buona musica, senza etichette di genere, sperando che poi se ne innamorino come è accaduto a me».
La rassegna si chiuderà il 30 aprile alle 18 con la voce di Chiara Focaroli accompagnata da un ensemble strumentale costituito da Pietro Scasciafratte alla chitarra, Samuele Leuratti, al basso elettrico, Salvatore Erario, batteria, Matteo Panfilo, synth e modular synth. Interpreteranno una carrellata di successi che da Sergio Endrigo a “Stayn’ alive” da La febbre del sabato sera percorrerà un repertorio di grande popolarità.