Domenica 18 dicembre alle ore 18, in occasione della mostra “Il Paradiso di Dalì”, a La Galleria delle Arti di Roma, va in scena lo spettacolo della Compagnia Filoni D’Acciaio “Il Ritorno di Dalì” con la regia, drammaturgia e l’interpretazione di Demian Antonio Aprea e Gabriele Fioritti al violoncello.
“L’unica differenza tra me e un pazzo è che io non sono pazzo!”
Un viaggio nel mondo di Salvador Dalì? Allacciatevi alle sedie perché il pittore surreale è pronto a travolgervi con una nuova visione dell’arte e dei rapporti umani, dall’amore all’amicizia, fino al cibo e alla gestione di statisti totalitari un po’ scomodi e sanguinari.
Come? Lo scopriremo a teatro ne “Il Ritorno di Dalì”, spettacolo della compagnia “Filoni D’Acciaio” di Demian Antonio Aprea, artefice della scrittura e della regia di quest’opera. Essa ha debuttato a Roma nel Maggio 2022 al Teatro “Porta Portese” e poi di scena al “Betti”, ancora all’interno dell’Estate Romana nella cornice del “Salotto Tevere”, a Celleno (VT) e infine a Montecompatri (RM) dove ha portato a casa due premi, ovvero miglior interpretazione del Festival e menzione speciale per la musica dal vivo.
Lo stesso Aprea reimpersona istrionicamente l’artista surreale spagnolo e i personaggi più influenti della sua vita in un monologo biografico e divertente. E’ proprio il personaggio di Dalì che emerge in tutte le sue sfaccettature da questa narrazione, un Dalì che si definisce la sua più grande “Opera d’Arte” al di sopra dei suoi stessi fantasiosi quadri, che ha inciso nell’abbattimento delle formule pittoriche preesistenti assieme a Picasso e ai pittori astratti con cui d’altronde provocatoriamente viene in conflitto.
Aprea ci riporta nella prima metà del 1900 un’epoca affascinante popolata di personaggi mitici come Picasso, Garcia Lorca, Hitler, Freud e curiosi come Gala e il servitore Arturo; crea e dà vita ad un personaggio unico e geniale in tutte le sue forme colorando la scena in modo vivace, surreale ed eclettico. Gli fa da amplificatore naturale l’intervento mirato a tratti epico del violoncello di Gabriele Fioritti, grande esecutore creativo che sostiene la magia evocata da Aprea.
Staccate la spina e liberate finalmente mente e polsi, perché “da oggi non potrete più fare a meno dei suoi orologi molli”!
Ingresso libero con consumazione obbligatoria