Una testa in nenfro del II-I sec. a.C. che presenta affinità iconografiche con le sculture tardo ellenistiche della villa di Tiberio a Sperlonga.
A chi appartiene questa testa, dall’espressione in volto intensa e vagamente poetica? È davvero la testa di Odisseo?
E perché Dante, una volta inabissato Ulisse per una colpa grandiosa, ha continuato a inabissarlo fino al fondo dell’Inferno per tutt’altra colpa, di ordinaria abiezione?
Proveremo a raccontarvi la #storia di un’opera che è tornata a far parte della collezione del Museo Civico di Viterbo, dopo aver fatto un viaggio in Francia, al Département du Var , e vi faremo immergere nel canto XXVI dell’Inferno di Dante attraverso le voci e la maestria di Gianpaolo Serone e Gabi Bvsti
Non perdetevi questo bellissimo appuntamento giovedì 30 dicembre!
Ecco il link a tutti gli eventi:
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Vi ricordiamo che l’ingresso è libero ma i posti sono limitati e la prenotazione è obbligatoria.
Si prega di specificare l’orario della propria partecipazione tra quello del primo turno (ore 16:00) e quello del secondo turno (ore 17:00).
🟢 Green Pass Rafforzato obbligatorio.