Molière, questo grande commediografo del XVII secolo, perfettamente radicato nella realtà storica del suo secolo, rimane vivo e vitale anche per noi che abbiamo idee e costumi ben diversi; e ciò avviene per il fondo di saggezza popolare che le sue opere contengono e “rappresentano”: il buon senso contro la bizzarria, l’intelligenza contro la stupidità, la giovinezza e l’amore contro la meschinità e l’egoismo. Come ogni vero autore comico, Molière assunse in sé le dimensioni del poeta colto e del genio popolare e realizzò ciò che per noi, oggi, è un’eccezione: essere letterato ed insieme interprete, saper coniugare scrittura drammaturgica e scrittura scenica. Egli fu, fino alla fine, un attore-autore che conosceva le leggi della versificazione, i limiti della poesia e le buone regole della “recitazione”.
Ne L’amore medico (originariamente una commedia-balletto in tre atti), che la Compagnia Teatro dell’Appeso, da trentanove anni impegnata in ambito territoriale e nazionale in una costante e multiforme attività spettacolare, pedagogica e culturale, presenta con un cast rinnovato e in una versione perfezionata, si ritrovano tutti i temi e i motivi distintivi del teatro molieriano: in primis la satira contro i medici e la stoltezza umana e l’elogio dell’amore e dell’intelligenza. In un rapido susseguirsi di scene divertenti e, non di rado, esilaranti, si possono rinvenire gli echi della tradizione popolare e della commedia dell’arte, ma sempre nel rispetto della parola e della centralità del linguaggio dialogato. Uno spettacolo che coniuga etica e comicità, divertimento e riflessione.