L’area tradizionalmente riconosciuta quale Foro dell’antica Cora, si trova in un settore urbano articolato in tra terrazzamenti sui quali la viabilità odierna, certamente, ricalca quella antica. L’abbondanza dei resti monumentali ancora visibili e la frequenza dei rinvenimenti archeologici confermano l’importanza di questa area nei secoli. Tra le scoperte più importanti, la statua di Minerva porfirea che adorna la scala del Palazzo Senatorio in Campidoglio a Roma. Da queste terrazze la veduta sulla Pianura Pontina è godibile ed amena.
La Terrazza mediana che delimita la vasta area rettangolare della piazza del Pozzo Dorico appartiene alle più antiche fasi della città, le mura sono di III maniera. Essa oggi è circondata da costruzioni medievali e moderne che hanno anche utilizzato i materiali degli edifici pubblici più importanti della città come il Tempio dei Dioscuri del quale sono ancora presenti parti del pronao e delle celle. La piazza poggia su un terrazzamento realizzato tra il II e il I sec. a.C., ubicata sotto il tempio dei Dioscuri dove sorgerà anche la chiesa del SS. Salvatore nel XIII sec. d.C., essa aveva, probabilmente, la funzione di ampliare lo spazio del Foro di Cora, il toponimo dialettale “Pizzitónico” si riferisce all’attuale piazza Pozzo Dorico, ampia e suggestiva area terrazzata nei pressi del foro della città antica, sorretta da una serie di ambienti voltati in opera incerta di Età tardo repubblicana, esso deriverebbe dal dialetto corese, ci suggerisce un ulteriore funzione, l’area è edificata su una serie di ambienti che servivano principalmente da cisterna di raccolta dell’acqua. Nella veduta di Cori , commissionata verso la fine del Cinquecento dal vescovo agostiniano Angelo Rocca, appassionato collezionista di libri e fondatore della Biblioteca Angelica, questa piazza è definita con un’espressione rarissima, ma molto efficace, «piazza fatta a forza», vale a dire “piazza costruita a forza d’arte” o, in una parola, artefatta. L’anonimo vedutista, dunque, pur omettendo il toponimo, sottolinea opportunamente il carattere artificiale della monumentale terrazza (di certo un vanto per la città) e, nonostante alcune trascurabili semplificazioni, ne offre una rappresentazione tutto sommato diligente, dove non mancano i vani di accesso ai quattro ambienti sottostanti e il parapetto del pozzo che consentiva di attingere l’acqua della grande cisterna di Età romana.La più antica attestazione di questo pozzo di proprietà comunale è quella contenuta in un prezioso inventario dei beni mobili e immobili della città di Cori, risalente al 1401, dove si fa cenno ad un «puteus Donicus positus intus Portam Velletranam (cioè Romana) et Portam Ninfisinam (Ninfina) iuxta rem ecclesie S. Salvatoris» In effetti, anche se la prima metà del toponimo, Pizzi-, non parrebbe immediatamente confrontabile con il latino puteus, l’esito del quale nel dialetto corese è “puzzo”.
L’itinerario si propone di ammirare la struttura dei terrazzamenti di varie epoche, costituiti da mura poligonali di diverse maniere, sulle quali la stratificazione dei secoli successivi ha portato la costruzione di residenze signorili nel Medioevo ed in Epoca moderna delle quali, gli ambienti sostruttivi delle terrazze, costituiti da aule voltate, sono divenute le “cantine”. Tali sostruzioni ospitavano, probabilmente, le botteghe di un mercato coperto, verosimilmente opifici per la lavorazione delle materie prime e magazzini. All’interno di queste aule voltate di Età tardo repubblicana, che oggi sono di proprietà privata, poiché parti del processo di urbanizzazione dei secoli successivi, potremo trovare soglie e pavimentazioni musive, fontane, mura in opus reticulatum, parti dell’antica BASILICA e delle imponenti strutture del FORO.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
L’itinerario comprende gli ambienti delle cosiddette “cantine”. Luoghi attualmente di proprietà privata che furono, nell’antichità, botteghe alloggiate nelle aule voltate che sostengono i terrazzamenti sui quali la città di CORI è costruita. Nei secoli queste grandi aule si sono trovate a sorreggere la costruzione delle dimore signorili delle epoche successive e ne sono divenute la cantine. Sarà possibile svolgere un percorso su tre terrazzamenti in opera poligonale, sui quali troveremo l’area del FORO ed i resti che la contraddistinguono. La chiesa di SAN SAlVATORE, attualmente in restauro, sarà aperta eccezionalmente e sarà possibile apprendere le diverse fasi dei lavori e le scoperte fatte al suo interno.
VISITE IN LINGUA STRANIERA
INGLESE
ORARIO
Sabato: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00
Note: Visite ogni 15 minuti, gruppo da massimo 10 persone.
Domenica: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00
Note: Visite ogni 15 minuti, gruppo da massimo 10 persone.
NOTE PER LA VISITA
Punto di ritrovo: banco FAI presso Piazza Romana.