Martedì 16 gennaio 2018, alle ore 16,30 presso la Biblioteca del Liceo “Leonardo da Vinci” di Terracina, sarà presentato il nuovo saggio di Rosario Malizia Lungo l’Appia a Terracina nel 1789. Sulle tracce del viaggio di Orazio, terzo numero della collana “Regina Viarum” edita dalla Libreria BookCart.
Il tragitto che nell’autunno del 1789 compirono Sir Richard Colt Hoare, cultore di antichità, e Carlo Labruzzi, valente pittore ed incisore romano, riveste un significato del tutto particolare, tanto sul piano archeologico quanto su quello artistico-culturale. I due si mossero da Roma con l’intenzione di percorrere tutta l’Appia antica seguendo il cammino compiuto, probabilmente nel 37 a.C., da Orazio con alcuni compagni, fra i quali Mecenate e Virgilio, viaggio che il poeta latino descrisse in una sua famosa satira. Compito di Hoare sarebbe stato descrivere i siti, le epigrafi e i monumenti romani incontrati lungo la strada, al fine di pubblicare la relazione al suo ritorno in patria, mentre Labruzzi avrebbe disegnato su grandi fogli di carta quanto era stato visto.
Durante il tragitto il pittore eseguì centinaia di disegni in grande formato, che successivamente ricopiò ed acquerellò in monocromo seppia affinché potessero essere trasformati più agevolmente in incisioni; di tali disegni, tuttavia, nel 1794 egli pubblicò in due fascicoli solo i primi 24, mentre tutti gli altri rimasero inediti per lungo tempo e sono oggi conservati presso la Biblioteca Vaticana e l’Accademia di S. Luca in Roma. Riguardo ai 15 acquerelli terracinesi analizzati nel saggio del prof. Malizia, occorre rilevare che la città pontina, come molta parte dell’Italia, negli ultimi decenni ha visto il proprio territorio sconvolto da una urbanizzazione selvaggia e distruttiva: i disegni di Labruzzi risultano, quindi, particolarmente importanti soprattutto sul piano archeologico poiché, mostrando le condizioni dei monumenti romani dell’Appia alla fine del ‘700, spesso documentano situazioni oggi alterate o addirittura perdute.
Ed è proprio la consapevolezza della rara valenza documentaria di tali acquerelli che, al di là della loro indubbia qualità artistica, ci consente di apprezzare ancora di più il duro lavoro compiuto dai due viaggiatori su strade dissestate e impervi sentieri, in un freddo e piovoso autunno del 1789.