Al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma, prosegue Migrazioni Sonore – Il messaggio universale della musica e le nuove cittadinanze, progetto del Festival Popolare Italiano dedicato alla musica come linguaggio universale e ponte tra culture, ideato e diretto da Stefano Saletti. Il costo del biglietto, 6 euro, comprende anche la visita al museo (ultimo ingresso ore 18.30).
Dopo il tutto esaurito di Moni Ovadia, Giovanni Seneca e Anissa Gouizi in Rotte mediterranee, il viaggio continua giovedì 27 novembre alle ore 20.30 con La Vuelta dei SuRealistas, il suono del Sur tra Argentina e Toscana, un’esplosione di ritmi sudamericani e mediterranei in cui la band argentina-toscana fonde cumbia, son, rock e poesia in un inno alla vita e alla diversità.
I SuRealistas sono una vera band composta da Jeremías Cornejo voce, chitarra e ukulele, Joaquín Cornejo voce e tastiera, Iacopo Schiavo voce e chitarra elettrica, Mauro La Mancusa tromba e percussioni, Sigi Beare sax tenore e percussioni, Matteo Bonti al basso, Pietro Borsò alla batteria e Laura Falanga alle percussioni. Nessun leader: il loro simbolo non è una piramide ma un cerchio, capace di racchiudere più idee, più voci e più colori.
Nelle loro vene scorrono Argentina e Sicilia, Pisa e Livorno… e persino un pizzico di Bosnia. I loro cuori pulsano al ritmo delle clavi afroamericane, tra cumbia e son, MPB e bossanova miscelati sapientemente con rock e psichedelia, cantautorato e letteratura… «La vita è l’arte dell’incontro», diceva Vinícius de Morães: e dall’incontro tra tanti sogni è nato il sogno dei SuRealistas, popolato di canzoni originali e al tempo stesso radicate nella tradizione sudamericana. Dopo svariati tour europei, 4 album di inediti, le priorità dei SuRealistas sono chiare: tenere gli occhi sempre aperti sul mondo e i piedi sempre pronti a danzare. Questa è la chiave del loro realismo, magico e surreale, ove «Sur» non significa solo Sudamerica ma anche sud del mondo e periferia, minoranza e diversità, una natura sull’orlo del collasso e un mondo che non sa bene dove va. Il loro concerto è un inno alla vita, al canto e alla danza.
IL FESTIVAL POPOLARE ITALIANO. Ideato e diretto da Stefano Saletti (polistrumentista e compositore, alla guida della Banda Ikona e di diversi ensemble internazionali di world music), il festival è nato nel centro di accoglienza Baobab a Roma nel 2015, alla sua chiusura si è trasferito al Teatro Villa Pamphilj dove si è svolto per cinque edizioni, poi nello storico Teatro Verde e dal 2023 al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali. Il Festival Popolare italiano appartiene alla Rete Italiana della World Music, un’associazione che riunisce operatori, musicisti e oltre 25 festival di tutte le regioni d’Italia. Missione della Rete è supportare il mondo della world music italiana e contribuire alla diffusione di un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo per il nostro Paese in cui la musica è strumento di costruzione della propria identità culturale, ma anche di conoscenza e di contaminazione con le altre culture del Mediterraneo, e quindi fonte di innovazione.
Questi i prossimi concerti: giovedì 4 dicembre il Pejman Tadayon Ensemble La musica e la poetica dei mistici Sufi: da Rumi a Omar Khayyam; sabato 6 dicembre Nubras; giovedì 11 dicembre Ziad Trabelsi & Gabriele Coen: Dialoghi di pace; sabato 13 dicembre Maluf System: Eddiwen, Canzoniere tunisino; giovedì 18 dicembre, l’Orchestra Multietnica di Arezzo diretta da Enrico Fink; sabato 20 dicembre Stefano Saletti & Banda Ikona con il Baobab Ensemble in Sacro Mediterraneo. Ogni prossimo concerto sarà preceduto, alle ore 19.30, dalle Conversazioni in musica dialoghi tra artisti, giornalisti e comunità provenienti da diverse aree del mondo curati dalla rivista specializzata BlogFoolk .
Il progetto Migrazioni Sonore, promosso da Roma Capitale, è vincitore dell’Avviso Pubblico per la realizzazione di iniziative di interesse per l’Amministrazione Capitolina in occasione del Giubileo 2025 in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
IL FESTIVAL. Ideato e diretto da Stefano Saletti (polistrumentista e compositore, alla guida della Banda Ikona e di diversi ensemble internazionali di world music), il festival è nato nel centro di accoglienza Baobab a Roma nel 2015, alla sua chiusura si è trasferito al Teatro Villa Pamphilj dove si è svolto per cinque edizioni, poi nello storico Teatro Verde e dal 2023 al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali. Nelle edizioni precedenti ha visto la partecipazione dei più rappresentativi esponenti della musica popolare non solo italiana. Il Festival Popolare italiano appartiene alla Rete Italiana della World Music, un’associazione che riunisce operatori, musicisti e oltre 25 festival di tutte le regioni d’Italia. Missione della Rete è supportare il mondo della world music italiana e contribuire alla diffusione di un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo per il nostro Paese in cui la musica è strumento di costruzione della propria identità culturale, ma anche di conoscenza e di contaminazione con le altre culture del Mediterraneo, e quindi fonte di innovazione.
FESTIVAL POPOLARE ITALIANO. 12° Edizione: Sonus Mundi & Migrazioni Sonore
Direzione Artistica: Stefano Saletti
Organizzazione generale: Associazione Ikona / Ikona Concerti. In collaborazione con: BlogFoolk
Il Festival Popolare Italiano fa parte della Rete Italiana World Music.
Media Partner: Rai Radio Techete’
Ufficio stampa: Fabiana Manuelli – stampa@fabianamanuelli.it
Museo Nazionale degli Strumenti Musicali – Direttrice: Arch. Sonia Martone
Piazza di S. Croce in Gerusalemme, 9/a – 00185 Roma
Info & prenotazioni: Tel: 067014796 – Mail: dms-rm.museostrumenti@cultura.gov.it
Ingresso 6 euro comprensivo della visita al Museo.









