TEATRO ROMANO E AREA ARCHEOLOGICA ANTICA MINTURNAE
Nel Golfo di Gaeta (LT), nei pressi dell’odierna città di Minturno, si trovano i resti di una fiorente città-porto romana, Minturnae, che sorgeva lungo la strada consolare Appia. All’interno del Comprensorio Archeologico Minturnae, adagiato nella pianura fra i Monti Aurunci e il mare, spiccano i maestosi resti del grande Teatro Romano, che si stagliano in altezza nella campagna circostante, a poca distanza dal fiume Garigliano e dalla costa di Scauri.
Minturnae, sorta dopo il 296 a.C., in seguito alla ricostruzione di quella distrutta durante la Guerra Sannitica, era molto fiorente, grazie al commercio via terra, attraverso la via Appia, e marittimo, per via del porto e del fiume, e quindi molto popolata, provvista di ogni struttura delle città romane. All’interno dell’area sono infatti visibili di i resti un tratto originale della via Appia (Decumanus Maximus). Il Teatro Romano fu costruito intorno al I secolo d.C. per accogliere ben oltre quattromila spettatori. D’altronde la cittadina era un porto molto vivace e anche una rinomata località turistica, visto che sono state ritrovate sulla fascia litoranea rovine di ville romane legate a due autorità dell’epoca repubblicana: i consoli Caio Mario e Marco Emilio Scauro.
All’interno dell’area troviamo i resti del Foro Repubblicano (II sec. a.C.), del Capitolium (II sec. a.C., tempio dedicato a Giove, Giunone e Minerva), del Foro Imperiale, del Macellum (mercato), delle Tabernae, e del complesso termale (II sec. d.C.). A nord è collocato il foro repubblicano (II secolo a.C.), un’area rettangolare delimitata su tre lati da porticati. A sud della via Appia, in posizione opposta rispetto al foro repubblicano, c’è il foro imperiale (II secolo d.C.) di cui si conservano ampi tratti di pavimentazione. Muri e basi di colonna identificano gli edifici della curia e della basilica, fulcro della vita assembleare cittadina. Il teatro di Minturnae fu restaurato e rimaneggiato più volte nel corso dei secoli. Fu costruito su un tratto della cinta muraria antica, inglobando anche un segmento del triportico del sottostante foro repubblicano. Dell’edificio antico si conservano la cavea, ovvero le gradinate per gli spettatori (è dalle incisioni dei numeri dei posti ritrovate su alcuni gradini, che è stata calcolata una probabile capienza di circa 4600 posti a sedere), la scaena e l’orchestra semicircolare, a cui si accedeva tramite due corridoi laterali, gli aditus maximi.
Indirizzo: Via Ferdinando II di Borbone, MINTURNO, LT
Orario:
Sabato: 10:00 – 13:00 / 14:30 – 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica: 10:00 – 13:00 / 14:30 – 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
PONTE REAL FERDINANDO DEL GARIGLIANO
A poco più di 2 km dalla foce del Garigliano, che segna oggi il confine tra la Campania e il Lazio, ma un tempo interamente nella provincia di Terra di Lavoro, si può ammirare una struttura del tutto particolare che collega le due rive del fiume e i comuni di Sessa Aurunca e di Minturno: il ponte Real Ferdinando.
La storia di un ponte che collegasse le due sponde del fiume Garigliano e che facilitasse il viaggio sulla via Appia, come collegamento tra il Regno di Napoli e lo Stato della Chiesa, è abbastanza travagliata. La notizia più antica pare risalga al 1444 quando re Alfonso d’Aragona vi volle far costruire un ponte di legno, ma durò pochi decenni e fu sostituito da una scafa, una sorta di zattera che collegava le due sponde per il tramite di funi. Così si andò avanti sino aglio inizi del 1800 quando su incarico di Francesco I di Borbone si fece plausibile l’idea di costruire un ponte alla stregua dei ponti sospesi che si stavano realizzando in quel periodo in Inghilterra e Francia.
Il ponte Real Ferdinando II di Borbone, così chiamato in onore del re, era per quei tempi all’avanguardia nel mondo e fu l’illustre risultato della politica industriale borbonica. Fu sotto re Ferdinando I di Borbone, infatti, che nel 1823, per la prima volta, si manifestò interesse per una nuova tipologia strutturale, quella di un ponte sospeso in «ferri tessuti», cioè un ponte a catene di ferro. Di tale progetto venne incaricato l’ingegnere Luigi Giura (1795-1864), Ispettore di Ponti e Strade del Regno, I lavori iniziarono nel 1828 e finirono il 30 aprile 1832. Il 14 ottobre 1943, dopo 111 anni di onorato servizio e dopo aver sopportato il passaggio dei carri armati tedeschi perchè inglobato nella linea Gustav, la campata fu minata in due punti e fatta esplodere per rallentare l’avanzata degli alleati. Il primo restauro è avvenuto nel 1998, ed ha ricostruito la carreggiata distrutta durante la guerra.
Indirizzo: Via Real Ferdinando II di Borbone, MINTURNO, LT
Orario:
Sabato: 10:00 – 13:00 / 14:30 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Domenica: 10:00 – 13:00 / 14:30 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
COMMONWEALTH WAR GRAVES – CIMITERO MONUMENTALE
Nel Golfo di Gaeta, nell’area adiacente al Comprensorio archeologico di Minturnae, sorge il Cimitero Militare del Commonwealth di Minturno. È un cimitero di stampo anglosassone, progettato dall’arch. Louis de Soissons: un grande prato all’inglese, con sepolture a terra, segnate solo da una miriade di ordinatissime lapidi. Tutto attorno al prato solo alberi sempreverdi, a presenziare l’eterno riposo. E dietro solo orti e frutteti. Nel silenzio e nella pace di questo ordine perfetto, un grande altare dove celebrare le funzioni per tutti questi caduti stranieri.
Il Cimitero Militare Monumentale del Commonwealth di Minturno è un luogo di grande significato storico. Vi trovano sepoltura 2.049 militari caduti durante la seconda guerra mondiale sul fronte del Garigliano, a partire dal gennaio 1944. Questi soldati diedero la loro vita nel tentativo di spezzare la Linea Gustav, una posizione difensiva tedesca che si estendeva dal fiume Garigliano fino al fiume Sangro in Abruzzo. La presa di questi luoghi ruppe la Linea Gustav in un punto nodale ed aprì la strada per riconquistare Cassino e Roma. Il cimitero è stato progettato da Louis de Soissons e offre un luogo di riposo per coloro che hanno sacrificato le loro vite per la libertà e la pace.
L’area del Cimitero Militare è suddivisa in due ampie zone. La prima, a cui si accede dall’ingresso sulla strada, è un grande prato formale e silenzioso, su cui un doppio filare di pini, altissimi, maestosi e sempreverdi, formano una sorta di viale di accesso al cuore del cimitero: l’altare attorno al quale si estendono le lapidi dei caduti. Raggiunto l’altare, si entra nella seconda zona del Cimitero. Qui si invita a ricordare per sempre ciò che è accaduto in questo luogo, e il sacrificio di quei soldati caduti in guerra, leggendo la scritta posta sul marmo dell’altare, “their name liveth for evermore”. Le lapidi bianche e arrotondate con la croce nel mezzo sono schierate alle due ali del corridoio centrale. Ogni lapide, porta il nome, il ruolo e l’età del militare sepolto. Oltre alla croce centrale, ogni lapide porta scolpita in alto l’immagine dell’esercito di appartenenza. Di fronte ad ogni filare di lapidi c’è un piccolo spazio per accogliere piantine e fiori.
Indirizzo: SS7, 1905, MINTURNO, LT
Orario:
Sabato: 10:00 – 13:00 / 14:30 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Domenica: 10:00 – 13:00 / 14:30 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)