“Principesse e sfumature” è il diario di una psicoterapia tragicomica, che propone uno sguardo piccante, sincero, acuto, femminile e soprattutto esilarante sui cliché di genere (e non solo).
Una donna a cavallo dei 30 anni, una indefinita psicoterapeuta dalla voce suadente, e molte domande: perché le donne di oggi devono essere per forza “tutto”? Cosa vuol dire sottomissione femminile in un contesto in cui una patacca editoriale come “50 sfumature di grigio” vende lo stesso numero di copie di “Don Chisciotte”? Cosa vogliamo, a letto, da un uomo? Perché non sempre riusciamo a chiederlo? Quali sono i nostri modelli estetici, e soprattutto emotivi? Perché spesso siamo portate ad accontentarci, a sacrificarci? E soprattutto… Voi ve la ricordate Topazio?
Senza mai prendersi troppo sul serio, lo spettacolo e la sua protagonista si interrogano sulla femminilità, sulle relazioni, sulle idiosincrasie della sensualità/sessualità, a partire dalla narrazione di vissuti che potrebbero essere condivisi da molti/e, e che conducono, appena prima della fine, a sentirci bambini e bambine, e chiederci – davvero – se le cristallizzazioni che abbiamo creato per distinguere i generi siano poi così incontrovertibili, o così importanti.
Un ragionamento sincero e sentito, in grande rapporto con il pubblico, durante il quale il percorso è più importante del traguardo.
Chiara Becchimanzi
Principesse e Sfumature
lei, lui e noialtre
Di e con Chiara Becchimanzi
E con la voce di Beatrice Burgo
Produzione Compagnia Teatrale Valdrada
Cenerentola? Pollyanna? Anastasia Steel?
Tante facce della stessa medaglia.
Ma forse, ‘sta medaglia, è ora di buttarla al cesso.