Il cuore è la sede delle nostre emozioni, pulsioni, aspirazioni, come Anahi Mariotti mostra in questa installazione artistica.
Inaugurazione e presentazione al pubblico dell’installazione “Quando viene la sera”, frutto della performance dell’artista Anahi Mariotti, realizzata interagendo con gli anziani e i volontari che se ne prendono cura, spaziando nell’ambiente circostante, il rione di Trastevere, il fiume.
Una creazione singolare e coinvolgente, presentata al pubblico dall’artista in questo evento che porta a compimento il percorso iniziato con il progetto e la mostra fotografica “Come un fiume d’acque celesti”, e si concentra sul cuore, sede dei sentimenti, degli affetti, delle pulsioni.
Dell’esperienza, vissuta in chiave emozionale e performativa, l’artista lascia una traccia tangibile e irripetibile, rielaborando tracciati cardiaci, disegni, appunti, frammenti audio, dando vita all’installazione che porta l’osservatore a entrare in empatia con un mondo di stimoli sensoriali e affettivi.
Curato da Roberta Melasecca, il progetto dell’artista Anahi Mariotti si struttura in due fasi: un primo momento performativo e un secondo installativo-espositivo.
Nel corso di un tempo di 24 ore l’artista registra tramite un Holter cardiaco le prestazioni del suo cuore: a sovrapporsi al ritmo del tempo c’è sempre il ritmo del nostro cuore, il ritmo del pulsare delle vene, della respirazione. Il tempo, le ore che passano, 24h.
Il cuore, il battito cardiaco, le pulsazioni. Quanto incide ciò che accade fuori da noi sul nostro corpo? Può una conversazione, una situazione, un pensiero, variare il nostro ritmo interiore? Può un elettrocardiogramma essere letto come uno spartito? Cosa l’artista ha fatto, cosa ha visto nella performance verrà poi svelato durante il momento espositivo: foto, disegni, oggetti, nonché il grafico dell’elettrocardiogramma permetteranno al pubblico di entrare in contatto con una parte intima del corpo dell’artista.
Tutti gli elementi realizzati saranno esposti sui comodini del museo-ex dormitorio dell’Ospitale della Fondazione Francesca Romana, come fossero momenti di una giornata ricordati prima di andare a dormire. Infatti il luogo espositivo è stato scelto proprio per la sua specificità, in quanto in esso coesistono momenti di una passata intimità con teche di vetro e registri antichi: l’intimo si svela e induce l’osservatore ad entrare in relazione con ciò che ha visto, sentito, odorato, perfino con il ritmo dell’organo più intimo e incontrollabile.: il cuore.
La ricerca artistica di Anahi Mariotti, da tempo centrata sul tema della “relazione”, anche in questo progetto si concentra sulla connessione con i visitatori e ancora prima con gli ospiti dell’Ospitale della Fondazione.
Artista: Anahi Mariotti
Curatrice: Roberta Melasecca