Dal 25 Gennaio 2019 gli Scarabocchi Mancini di Annalisa Foglietta coinvolgeranno gli appassionati dell’arte presso la sede della Banca Generali in via Bissolati 76 a Roma.
Luci, colori… mai troppi, mai troppo pochi. Gli scarabocchi mancini sono questo e nascono scarabocchiando la sera con il bisogno di dire, di esprimere uno stato d’animo, una emozione.. dove le parole, almeno per me, che dovrebbero racchiudere e sancire significati così profondi e invece una volta pronunciate… Il nulla, sembra che il tutto sia già svanito e comunque meno importante, meno vero…come se, una volta dato un suono ad una emozione, perda di emozioni.
Forse il perché sta nel fatto che le parole sono troppo inflazionate, troppo sfruttate nella loro forma e svuotate però del loro significato… Ma in un mondo ferito, silente come un vulcano apparentemente spento, c’è il bisogno di far uscire la lava incandescente che c è dentro. Non fidandomi quindi delle parole e della gente che le smercia a buon mercato arrivo una sera a casa e do vita agli scarabocchi… Un matita, un temperino, una gomma e un foglio bianco..
Quando una tela con gli oli, quando gli acquerelli, quando le tempere… ma il massimo della soddisfazione espressiva, quella che ti fa guardare il tuo scarabocchio e sorridere di gioia o piangere di amarezza, è quando mischiando gli acquerelli con le tempere riesci a spingere su colori, quei colori che ti nascono dentro e parlano più delle parole.
Tratti incerti, infantili, distratti, non sono altro che scarabocchi che hanno la pretesa di racchiudere e comunicare il tuo dolore, la tua gioia, le tue sconfitte, le tue rivincite, la solitudine, le umiliazioni… ma parlano anche della tua “ripartenza”, della forza che non ti fa mai abbandonare un campo di battaglia. Un collo piegato di un cavallo che seppur fronte al muro ha lo sguardo vigile e combattivo, degli occhi di un bambino spaventato che gridano dolore e paura, le braccia di una mamma che stringe i figli e nonostante la sua apparente fragilità ha la forza per proteggerli da ciò che li circonda.
C’è poi il musetto di un gatto che curioso osserva tutto con attenzione, le lacrime di una donna che raramente trovano conforto, una bambina che guarda dal basso il mondo con la rabbia di chi lotta per i suoi diritti e non possono mancare le campagne con i suoi giganti buoni…
Tutto questi mondi sono simboli di tante parentesi, alcune sono persone, altre emozioni e il tutto è contornato da colori, i colori e il loro suono che arriva forte e con mio stupore nel tempo ho notato come con alcune persone siano riusciti a creare un ponte, come un filo invisibile che trasporta le mie emozioni dentro di loro toccando delle corde e facendole un po’ vibrare.. I contenuti vincono sulla forma….. E gli scarabocchi fanno tanto rumore…