L’Altare della Patria è il più grande monumento nazionale d’Italia ed è stato inaugurato dal re Vittorio Emanuele III durante il 50° anniversario dell’Unità d’Italia all’Esposizione Universale del 4 giugno 1911.
Il monumento era originariamente progettato per commemorare il re Vittorio Emanuele II di Savoia. Fu il primo re d’Italia ed era conosciuto come il ‘Re Gentiluomo’ e il ‘Padre della Nazione’. Il monumento è dedicato a lui e con lui a tutto il Risorgimento (il movimento che portò all’Unità d’Italia). Per questo motivo è spesso chiamato il ‘Vittoriano’.
La parte centrale del monumento che è noto come ‘Altare della Patria’, nome che ben presto è venuto a rappresentare l’intero monumento. Questa sezione è stata progettata dallo scultore bresciano Angelo Zanelli e si è ispirata alle Egloghe e alle Georgiche di Virgilio.
La “Tomba del Milite Ignoto” fu aggiunta il 4 novembre 1921.
Costruzione dell’Altare della Patria
Nel 1880 un concorso internazionale per la progettazione del monumento fu bandito e vinto da un francese di nome Nénot, ma il progetto non fu mai realizzato. Due anni dopo, nel 1882, fu indetto un nuovo invito, esteso solo agli architetti italiani, con precise indicazioni su come si sarebbe sviluppato il progetto:
- Il monumento doveva sorgere nella parte settentrionale del Campidoglio (uno dei sette colli di Roma)
- Doveva essere allineato con Via del Corso
- Doveva esserci una statua equestre in bronzo del re
- Doveva essere abbastanza grande da coprire gli edifici retrostanti e laterali della Chiesa di Santa Maria dell’Aracoeli
La forma complessiva era libera, da costruire a discrezione dell’architetto. Furono presentati novantotto progetti e la regia commissione votò all’unanimità il giovane architetto marchigiano Giuseppe Sacconi.
Il materiale con cui inizialmente doveva essere costruito era il travertino (una roccia calcarea molto usata a Roma fin dal I millennio a.C.), ma alla fine la scelta cadde sul marmo di Botticino, famosa pietra bresciana molto più modellabile.
Secondo il progetto presentato da Sacconi, il monumento doveva avere l’aspetto di un grande foro, pensato per essere aperto al pubblico, in una sorta di piazza sopraelevata nel cuore della capitale, come simbolo dell’Italia unita. Ancora oggi l’Altare della Patria è il più grande monumento mai realizzato in marmo di Botticino.
Prima che potesse essere costruito, nel vasto quartiere medievale intorno al Campidoglio avvennero numerose demolizioni, tra cui la Torre di Paolo II, il ponte di collegamento con Palazzo Venezia (Arco di S. Marco), i tre chiostri del convento dell’Ara Coeli e molti edifici sul versante costiero della collina.
I lavori di scavo hanno portato alla luce anche l’Insula dell’Ara Coeli, risalente al II secolo dC e ancora visibile sul lato sinistro del monumento. Il termine ‘Insula’ fu usato per la prima volta in senso architettonico da Cicerone per descrivere un alto edificio il cui scopo era quello di aiutare ad accogliere la crescente popolazione che stava interessando molte città, soprattutto Roma, tra la fine della Repubblica e i primi due secoli dell’Impero.
Successivamente si decise di smantellare la seicentesca Chiesa di S. Rita che sorgeva ai piedi della scalinata dell’Ara Coeli. Fu spostata e ricostruita vicino al Teatro di Marcello, dove si trova tuttora.
Stile del Monumento
Il ‘Vittoriano’ è stato costruito in stile neoclassico con tecniche molto avanzate per l’epoca. Queste tecniche celebrano la grandezza di Roma, eletta legittima capitale d’Italia, l’unità del Paese e la libertà del suo popolo.
Gli elementi chiave del monumento sono i portici neoclassici con le loro colonne corinzie e foglie d’acanto scolpite. I due portici sono identici e sporgono in avanti alle due estremità del colonnato.
Ciascuno dei due portici è sovrastato da un carro (gli antichi carri erano trainati da quattro cavalli affiancati) su cui sono poste le Vittorie alate. I due carri sono in bronzo, gli stessi della statua del Re Vittorio Emanuele II che si trova quasi al centro del complesso monumentale. I dettagli di questo monumento hanno portato alcuni giornalisti e critici d’arte a considerarlo un tentativo fallito di far rivivere l’Impero Romano.
L’imponente scalone che caratterizza il complesso monumentale è stato riaperto nel 2000 dopo lunghi periodi di restauro che hanno interessato l’intera costruzione.
Il monumento presenta diversi simboli vegetali, ognuno dei quali porta un significato specifico: la palma per la vittoria, la quercia per la forza, l’alloro per la pace, il mirto per il sacrificio e l’ulivo per la concordia.
Informazioni
L’accesso all’Altare della Patria è gratuito.
L’accesso alla terrazza panoramica ed al Museo del Risorgimento sono a pagamento
Indirizzo: Piazza Venezia – Roma
Telefono: 06.69994211
eMail: vi-ve@cultura.gov.it
Web: https://vive.cultura.gov.it/