Il Teatro Null, presenta, per la rassegna Teatrinsieme, sabato 29 agosto alle ore 21,30, nella splendida cornice dell’anfiteatro di Farnese lo spettacolo “Le voci della torre”, un originale viaggio nell’universo shakespeariano scritto e diretto da Gianni Abbate.
In un’atmosfera quasi irreale, si verrà accolti da due bizzarri sicari, interpretati da Ennio Cuccuini e Ugo Luly, che accompagneranno il pubblico a sedere. Poi sarà la volta di un insolito Prospero-sciamano, preso a prestito da La tempesta e interpretato da Gianni Abbate, che dopo aver identificato alcuni spettatori come personaggi shakespeariani, con un rito propiziatorio, darà inizio alla serata ricca di sorprese. Ma ecco fare letteralmente irruzione sulla scena madama Meg Page, direttamente da “Le allegre comari di Windsor”, una donna dal piglio energico, che sembra addirittura una femminista ante litteram, interpretata da Alessandra Cappuccini, ci racconterà l’esilarante storia di Falstaff e di come sia stato preso in giro. Poi Abbate-Prospero si trasformerà in un re Lear-clochard, che per sopravvivere in un mondo feroce e disumano, è andato a scuola dal suo giullare, imparando la leggerezza e l’arte del ridere, oltre al gusto del gioco.
Re Lear catalizzerà l’attenzione del pubblico con il gioco delle tre carte, raccontando poi le sue vicissitudini personali, mentre i due sicari faranno sorridere amaramente di un mondo spietato dominato solo dalla sete di sangue e di potere. Ecco arrivare, inaspettatamente, Ofelia da “Amleto”, interpretata sempre da Alessandra Cappuccini, che con innocente candore si aggira stralunata offrendo fiori ed erbette al pubblico, improvvisando una canzoncina sulla morte del padre, ma verrà portata via dai sicari.
Verso la fine Re Lear-clochard, dopo aver invitato il pubblico a ritrovare il gusto del gioco, darà prova di grande interpretazione drammatica, in un mondo dove il tragico è stato sostituito dal grottesco. Tutto ruoterà intorno alla figura di questo re Lear, ed è con lui che viene rappresentata la beffarda e farsesca moralità sul destino umano.
L’invito è quello di fare tutti una scuola buffonesca per poter sopravvivere in questo mondo, perché fin quando possiamo continuare a dire questo è il peggio, vuol dire che il peggio dovrà ancora venire, e ancora e ancora.
Uno spettacolo con inaspettati colpi di scena, divertente e coinvolgente, ma che fa anche riflettere.
Ingresso gratuito