Dopo 4 anni di assenza torna Stradarolo, uno degli eventi più creativi ed originali che si siano mai affacciati alle porte di Roma. Festival multidisciplinare per vocazione, Stradarolo propone decine di performance artistiche, dal teatro alla danza alla musica alle semplici parole, utilizzando il parametro artistico come elemento di catalizzazione di impegno, passione, cultura.
Il Festival è alla sua ventesima edizione, nato nel 1997. Qui è passato tanto teatro, la danza, le canzoni e il circo e stupefacenti performer, grandi nomi e spiazzanti acrobati, annate a tema, segni del tempo.
Da sempre l’attenzione è stata centrata sui pendolari che costituiscono il modo e il moto perpetuo di chi vive alle porte di una metropoli.
INGRESSO GRATUITO
Andrea Satta, direttore artistico visionario, sempre in bilico tra la professione di pediatra e la passione della musica con i Têtes de Bois e mille altri progetti cui ha dato vita negli anni, ha costruito un percorso artistico strabiliante, riuscendo a fare di Marco Tardelli, calciatore ed eroe-mundial che tutti conoscono, un capo-comico su una corriera; mettere Giobbe Covatta in un incontro con i ragazzi di Friday For Future; parcheggiare Ulderico Pesce in una stazione di servizio a parlare di petrolio e di ambiente, Ascanio Celestini partecipare al dibattito sul caso cinematografico italiano dell’anno “Selfie” insieme all’autore Agostino Ferrente, ascoltare Nada parlare – e suonare – ad un incontro sulla musica d’autore o vedere Rocco Papaleo partecipare al sentito omaggio a Francesco Di Giacomo. Ma questo è solo un assaggio di cosa avverrà nei tre giorni a Zagarolo.
Stradarolo è il Festival della lettura dei percorsi, delle idee, della interpretazione degli spazi. Corriere che sono teatri ambulanti, spettacoli di fronte alle pompe di benzina, pianoforti agli svincoli stradali, danza contemporanea sul sagrato della chiesa, interviste a popolari voci della musica leggera affacciati ad un balcone in piazza del Genio a Zagarolo, un film straordinario proiettato fra i vicoli e disegni giganti sui muri di un palazzo principesco, un pranzo popolare con bicchieri di vetro, piatti di coccio e forchette di metallo che ogni commensale si porta da casa per una tavolata lunga centinaia di metri la domenica a pranzo e la necessità di parlare di urgenze ambientali e ascoltare ragazzi di 17 anni che si battono per il futuro del pianeta.
Stradarolo non assomiglia a niente altro. In fondo è il bello della differenza, in un’epoca nella quale si cerca di rendere inutile il pensiero, offuscando, quando non cancellando, la Memoria. Noi non possiamo tornare indietro dalla linea di civiltà che con vissuto drammatico i nostri padri sono riusciti a scrivere.
Ora tutti quanti abbiamo paura della retorica, così tanta paura che viviamo fuori da ogni pathos, senza più il coraggio di rivendicare un odore, un sapore, un colore, un amore.
Paralizzati dal rischio, abitiamo la quotidianità nel pragmatismo, smantellando con un moto beffardo ogni mozione appassionata.
Non possiamo tornare indietro dal diritto di cercare la felicità, di comprendere gli altri, dall’accogliere e desiderare il bello della differenza e la ricchezza delle altre culture, per dare ai nostri figli un pianeta possibile da vivere.
Il festival ha sempre avuto a cuore le tematiche ambientali. Quest’anno il tema è “Plastic Free”. Quindici anni fa, un’edizione fu dedicata alla raccolta differenziata, un’altra alle ciclabili che sognate in luogo della dismessa tratta ferroviaria Roma-Fiuggi. In altre occasioni il festival si è articolato sulla velocità lenta con percorsi montani che raggiungevano paesi vicini, ma, a piedi, con bivacchi in quota e attrazioni d’arte notturne.
Stradarolo 2019 sarà il luogo dell’incontro, il vero assente di questi anni. Nella stagione della connessione permanente, trionfa la solitudine. Siamo così tanto connessi che siamo soli. Tutti concentrati sul proprio display, singolarmente tutti e la somma di tutti non fa un insieme.
Fisicità poca, righe e rughe da mostrare e da leggere ancora meno.
Molti fanno domande, pochi hanno voglia di ascoltare le risposte. Molti di quelli che danno risposte non hanno elementi e competenze per argomentare il proprio punto di vista.
Il territorio del Festival è tagliato a metà da antichi percorsi; il più significativo è la via Francigena che in parte corrisponde al basolato romano della antica via Prenestina. L’itinerario attraversa belle e lussureggianti vallate, s’intrufola sotto il cavalcavia della bretella autostradale, sfiora discariche, si appisola sotto i pini della campagna romana.
Dalle porte autostradali che aprono all’Abruzzo a quella di San Cesareo che da Roma punta al sud comprendendo oltre a Zagarolo i comuni di Gallicano e, appunto San Cesareo. Sono questi i riferimenti geografici.
LE GIORNATE DI STRADAROLO 2019
Venerdì 13 settembre dalle 20.00
Il festival aprirà con Giobbe Covatta nel suo spettacolo “Sei gradi” e a seguire, ancora con lui, l’incontro con i ragazzi di Friday for Future che stanno rinnovando e svecchiando il pigro modo di immaginare il futuro, rivendicando il diritto ad un pianeta pulito. Ai ragazzi di FFF I Têtes de Bois hanno prestato il Palco a Pedali in piazza del Popolo, a Roma, lo scorso 19 aprile, in occasione della presenza in Italia di Greta Thumberg.
Sabato 14 settembre – dalle 15.00
La seconda azione andrà in scena il sabato. Nel 1998 Stradarolo si fece sulle corriere e fu un gran successo. Venti anni dopo si tornerà su quelle corriere d’epoca, restaurate. Saranno come piccoli teatri ambulanti in viaggio fra i paesi di Zagarolo, Gallicano e San Cesareo verso i caselli autostradali di Tivoli e San Cesareo. Tre corriere in cammino con sopra spettatori (bisogna prenotarsi per tempo ai contatti in fondo a questo documento) per ribaltare il viaggio, quello dei pendolari, spesso fatto di noia e automazione, di fatica e rassegnazione. Per un’area suburbana ex paesana come quella che racconta Stradarolo, il viaggio del pendolare è la cosa da cui non puoi prescindere. In quel viaggio è il ritmo del giorno e della settimana, della stagione e della vita, su quelle corriere si dorme, ci si dispera, ci si addormenta, ci si sfinisce, ci si conosce (sempre meno), qualche volta ci si innamora. Un tempo si rubava l’occhio al giornale del vicino, ora si consulta assiduamente lo smartphone, purtroppo. A Stradarolo le corriere saranno spazi artistici.
Capocomici delle corriere saranno Giuseppe Cederna attore e camminatore, nonché figlio di Antonio, il padre dell’ambientalismo italiano; Peppone Calabrese che ci ospiterà sulla sua corriera gastronomica, allestita con uno chef e prodotti locali a chilometro zero; Marco Tardelli, certo per tutti “l’eroe mundial”, ma anche uomo profondo e appassionato. Sarà con sua figlia, Sara Tardelli, a raccontarsi attraverso il suo libro “Tutto o niente. La mia storia”. Sulle corriere e durante il festival ci saranno le incursioni musicali dei Têtes de Bois.
Domenica 15 settembre – dalle 12.00
Il Pranzo Popolare, è già stato sperimentato in occasione della edizione Stradarolo Big del 2015, dedicata all’amico, l’indimenticabile Francesco Di Giacomo, che a Zagarolo viveva. Anche quest’anno ci sarà una tavolata lunghissima, attraverso il centro storico di Zagarolo in via Fabrini, con artisti, pubblico, suoni improvvisati, bambini e altre mille occasioni. Sarà necessario portarsi da casa il patto di coccio, il bicchiere di vetro e la forchetta di metallo.
Al termine del pranzo, l’azione artistica prenderà la strada di un’area di servizio e lì sarà possibile assistere a “Petrolio”, lo spettacolo-denuncia di Ulderico Pesce dedicato a tutto quello che è successo in Basilicata in questi ultimi anni di furiose estrazioni petrolifere.,
Certo, avremo la “Piazza Big” (il 15 domenica) come ogni anno dedicata a Francesco Di Giacomo, che tutti ricordano come meravigliosa voce del Banco del Mutuo Soccorso, invece è stato autore, anzi cantautore e creativo operatore culturale. Tutta “La parte mancante” di Francesco (come il titolo del suo album solista pubblicato di recente) sarà protagonista a Stradarolo. Qualunque sia il rinnovamento del Festival, a Stradarolo ci sarà sempre una piazza per Francesco che aveva scelto di abitare a Zagarolo da moltissimi anni. In questa piazza si alterneranno gli amici di Francesco, tra cui Rocco Papaleo, Paolo Sentinelli, Cecilia, con musica, testimonianze, performance, documenti filmati e sonori.
La musica si incontrerà in tutte le piazza con Nada, Mariella Nava, Stefano Saletti, Her Pillow, Alessandro D’Alessandro, Daniele Di Bonaventura, Elena Somarè, Raffaella Misiti, Agnese Valle, Cecilia, Carmine Torchia, Valerio Corzani, Carlo Valente, Alessandra Parisi, Aranira, Nora Tigges, Sara Modigliani e il Coro multietnico di Romolo Balzani
Poi sarà lo Stradarolo che tutti ricordano. I vicoli punteggiati di performance, dodici postazioni nelle sere del sabato e della domenica a partire dal pomeriggio. In piazza San Pietro avremo appuntamenti con la danza contemporanea e nelle altre evocative vie del paese: circo, arte di strada, teatro e musica, cinema d’autore, disegni.
Il festival, come sempre, ospiterà nel primo pomeriggio di sabato e domenica attività dedicate ai bambini con la “caccia al tesoro” di Legambiente, la domenica con il laboratorio musicale sugli strumenti del Mediterraneo con Stefano Saletti, e alle 12 il laboratorio di circo a cura di Circo Maximo e gli spettacoli con gli equilibristi Los Filonautas .
Gli artisti Fabio Magnasciutti e Krayon, dal buio in poi, il sabato e la domenica, realizzeranno e proietteranno in diretta giganti disegni sui muri chiari di Palazzo Rospigliosi al suono di un musicista.
A seguire il programma dettagliato.
STRADAROLO – IL PROGRAMMA
VENERDÌ 13 SETTEMBRE
Ore 20.00 – Pane, olio e vino – Via Antico Gabio, vicolo dell’olio
Proiezione “Strapalazzo story” – Videomapping e proiezione – Corte di Palazzo Rospigliosi
TEATRO – ore 21.00 – “Sei gradi” di e con Giobbe Covatta – Piazza Fontana Nuova
Come sarà il mondo la cui temperatura media sarà più alta di un grado rispetto ad oggi? I nostri più stretti discendenti avranno seri problemi e si dovranno adattare a (soprav)vivere in un pianeta divenuto assai meno ospitale, se non cercheremo di risolvere i problemi dell’ambiente, della sovrappopolazione e dell’energia sin da oggi.
Giobbe Covatta si diverte ad immaginare le stravaganti invenzioni scientifiche, ma anche sociali e politiche, che metteremo a punto per far fronte ad una drammatica emergenza ambientale e sociale. Ne emergeranno personaggi di grande verve comica indaffarati a realizzare all’ultimo momento quello che noi avremmo dovuto fare da anni.
Forse una risata ci salverà.
A seguire incontro di Giobbe Covatta e i ragazzi di Fridays For Future
SABATO 14 SETTEMBRE
Le CORRIERE “Stili di vita”
Incursioni musicali dei Tetes de Bois
Dalle 15.00 – Partenza in piazza Palazzo Rospigliosi – Zagarolo
IN CORRIERA / 1 con Sara e Marco Tardelli (Zagarolo – San Cesareo)
Lei è una giornalista e conduttrice radiotelevisiva, suo padre è uno di più grandi calciatori, l’eroe Mundial ’82, in realtà un personaggio da conoscere da vicino come solo a Stradarolo può accadere. Un incontro fra figlia e padre, un’occasione rara.
IN CORRIERA / 2 con Giuseppe Cederna (Zagarolo – Gallicano)
Incontri, avventure, drammi e miracoli. Quando il viaggio si fa duro, i duri continuano a viaggiare. Dagli strapiombi himalayani ai sentieri di polvere verso le acque sacre del Gange; da un traghetto nel Mar Mediterraneo carico di migranti in fuga dalla guerra, al ritorno nell’isola della giovinezza. E’ un attore straordinario, dai film con Gabriele Salvatores in poi è sempre stato un artista dalle grandi scelte, amante della natura e degli spazi del tempo lento e della lettura dell’India, lettore e interprete raffinato. Stavolta sarà l’artista della corriera. Antonio Cederna, suo padre, è stato anche il padre dell’ambientalismo italiano, del Parco dell’Appia Antica.
IN CORRIERA / 3 con Peppone Calabrese (Zagarolo – Valle Martella)
Sulla corriera non mangerete un panino industriale, ma cibi locali scelti nell’eccellenza del territorio. Peppone, inviato di Linea Verde, il programma che sulla RAI promuove la bellezza dei nostri territori, è garanzia di scelta e qualità. Brillante sincero, autentico, la rivelazione televisiva dell’anno, una guida all’alimentazione sana, anche questo in puro spirito “Plastic Free”.
MUSICA – Variante Pelini
Angelo Pelini (pianoforte) Vi potrebbe capitare di imbattervi in un pianista in abito da gran galà al centro di un’aiuola spartitraffico, ma non vi distraete dalla guida. Vi potrebbe capitare di vederlo accompagnato da una bella sassofonista sulla strada della Antica Gabi. Se proprio siete presi dalla curiosità fermate l’auto e il mondo e scendete ad ascoltare Angelo Pelini, pianista dei Têtes de Bois. Accade nel pomeriggio del 14 settembre, sulla strada delle Corriere.
Aiuola spartitraffico (rotonda) sulla Prenestina all’altezza di Valle Martella
Pos. 1 Corte di Palazzo
DISEGNO – Fabio Magnasciutti e Cecilia (arpista)
Illustratore e vignettista, nelle sue tavole intreccia attualità, letteratura, poesia, musica, con battute spiazzanti e ironiche. Vincitore del Premio della Satira di Forte dei Marmi 2015 per il “disegno satirico”, del Premio di umorismo e satira CartoonSea 2019, dal 1993 è anche la voce della band Her Pillow. Non è facile suonare l’arpa e contemporaneamente cantare, ma Cecilia è cresciuta con questo strumento ricevuto in dono all’età di nove anni. E’ cantautrice e arpista “pop”, protagonista di progetti e collaborazioni tra cui l’apertura dei live di Niccolò Fabi e la partecipazione al Festival di Sanremo dello scorso anno come arpista ad accompagnare sul palco il brano in gara di Max Gazzè.
Pos. 2 Piazzetta della Rosa
LIBRI, TEATRO – Coppi ultimo – Narrazione scenica
Di e con Marco Pastonesi, giornalista sportivo, ciclista urbano e cicloturista
Paesaggio sonoro e organetto di Alessandro D’Alessandro
Performance artistica di Fernanda Pessolano,
Azione sui trampoli di Eva Paciulli, letture di Paolo Lombardi
Produzione Ti con Zero/Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza
A cento anni dalla nascita e a quasi sessanta dalla morte, “Coppi ultimo”: Fausto Coppi nel 1959, il suo ultimo anno di uomo e campione, di padre e atleta, di industriale e manager. Un lungo, frenetico, appassionato addio al mondo del ciclismo, cioè strade e piste, corse e corridori, giornali e giornalisti. Un Coppi stremato, sfinito, esaurito, eppure ancora pronto, voglioso, curioso. Un Coppi attore, primattore e protagonista, un Buffalo Bill in bicicletta, ambasciatore del proprio mito a due ruote. Un Coppi inedito, raccontato in mille storie minime ed esemplari.
MUSICA – “Hermanos” – Daniele Di Bonaventura (bandoneon, elettronica) e Alessandro D’Alessandro (organetto, elettronica)
Un dialogo tra due strumenti ‘fratelli’ e tra due dei massimi esponenti italiani tra i ‘suonatori di mantice’. Entrambi hanno costruito la propria musicalità sulla creatività e l’invenzione, spiccando per la capacità con cui hanno saputo dedicarsi a strumenti, che da subito nelle loro mani, hanno oltrepassato ogni contesto tradizionale. Il loro approccio è totalmente sradicante rispetto alle suggestioni di genere e repertorio legate sia al bandoneon che all’organetto. Jazz, temi popolari, canzoni d’autore intrepretati tra essenzialità, creatività, gioco, improvvisazione, Hermanos è soprattutto ricerca di un suono comune e unitario.
Pos. 3 Piazzetta del Genio
CINEMA – “Selfie” di Agostino Ferrente, con Alessandro Antonelli, Pietro Orlando.
Ne parlano con l’autore: Ascanio Celestini, Francesca Corbo di Amnesty International, Annamaria Pasetti (Il Fatto quotidiano)
Napoli, Rione Traiano. Nell’estate del 2014 un ragazzo di sedici anni, Davide Bifolco, muore, colpito durante un inseguimento dal carabiniere che lo ha scambiato per un latitante. Anche Alessandro e Pietro hanno 16 anni e vivono nel Rione Traiano. Sono amici fraterni, diversissimi e complementari, abitano a pochi metri di distanza, uno di fronte all’altro, separati da Viale Traiano, dove fu ucciso Davide. Alessandro e Pietro accettano la proposta del regista di auto-riprendersi con il suo iPhone per raccontare in presa diretta il proprio quotidiano, l’amicizia che li lega, il quartiere che si svuota nel pieno dell’estate, la tragedia di Davide. Aiutati dalla guida costante del regista e del resto della troupe, oltre che fare da cameraman, i due interpretano se stessi, guardandosi sempre nel display del cellulare, come fosse uno specchio, in cui rivedere la propria vita.
Pos. 4 Arco delle volte (Mosaico di Silvio)
Presidio Legambiente con la caccia al tesoro, attività ludiche e di divulgazione scientifica, attività rivolte a bambini e adulti. Legambiente da 39 anni si batte per la tutela dell’ambiente in tutte le sue forme, per la qualità della vita e per una società più equa, giusta e solidale.
Pos. 5 Piazza Marconi
CIRCO – TEATRO – Los Filonautas
“Naufraghi per Scelta” è lo spettacolo de Los Filonautas nato dall’incontro tra due equilibristi: Valentin “L’Astronauta” e Soledad Prieto, in arte “Petrovska”. “Naufraghi” non per arenarsi, bensì per trovare un punto fermo da dove ripartire. Avete presente un palcoscenico? Ecco, dimenticatelo. Qui, il palco è uno spazio sottile come un cavo d’acciaio, alto un metro e ottanta…è una scelta di accettare il rischio di cadere proprio come i naufraghi e le persone che cercano di stare in equilibrio nella vita di tutti i giorni. Due avventurieri in viaggio tra sogno e realtà su una strana barca, tenuta insieme da un filo d’acciaio teso, passioni, ribellione, tempesta e squali in agguato…
Pos. 6 Vicolo dello Spallato
LIBRI – incontri con gli autori a cura di Antonello Mura (assiduo lettore in guardiola, il portinaio meraviglioso cultore di musica, di quelli che nel suo negozio, quando esistevano i negozi di dischi e a nel cuore di Genova ne aveva uno, spendeva la giornata facendo ascoltare canzoni ai clienti) e Gianni Cletta (il biologo e il ciclista, il poeta del paradosso. Lombardo e ormai friulano di adozione, birrologo e lettore appassionato). Letture di Francesco Di Gregorio
-“Viaggiando, per onde su onde. Il viaggio di conoscenza, la radiofonia e le tradizioni musicali locali nell’Italia del dopoguerra (1945-1960)” – Maurizio Agamennone, docente di etnomusicologia all’università di Firenze (Squilibri editore).
Il “viaggio di conoscenza” negli anni Cinquanta del secolo scorso, a partire da Alan Lomax e dal suo “viaggio in Italia” con Diego Carpitella, per seguire le tracce di altri grandi viaggiatori, anch’essi curiosi e incantati, nell’Europa di allora, da Pier Paolo Pasolini a Guido Piovene: in quegli stessi anni la radiofonia imponeva una nuova presenza culturale, tirando al traino la nascente etnomusicologia italiana che muoveva allora i primi passi.
– “Ciclovagando nel Lazio e dintorni” Romano Puglisi (dei Merangoli)
Come si fa a diventare Ciclogenitori? Una guida per mamme e papà che si avventurano in bicicletta
con i propri figli, con percorsi sostenibili per difficoltà e per condizioni di traffico, che aiuta a trovare le strade giuste per organizzare gite di un giorno nel Lazio e nelle regioni confinanti.
Pos. 7 Piazzetta Brembi
MUSICA – Carmine Torchia
E’ uno che scrive canzoni e aforismi, disegna spesso un cane anarchico e fantasioso. I suoi interessi spaziano dall’architettura alle arti grafiche. Scrive musiche per teatro e cinema, mette in musica i poeti.
Ha pubblicato il libro “Piazze d’Italia – sulle tracce di De Chirico” (2010) e quattro album: “Mi pagano per guardare il cielo” (2008), “Bene.” (2013), “Affetti con note a margine” (2015), “Il rumore del mondo” (2018).
MUSICA – Carlo Valente
Fisarmonicista per tradizione, pianista per curiosità, chitarrista per sbaglio e cantautore per caso.
Il suo mondo artistico introspettivo, nostalgico ed intimo si fonde alla canzone impegnata, toccando temi sociali importanti, dove esprime la sua opinione a gran voce. Si autodefinisce cantautore nella vita e uomo sul palco, ma – dice – sta lavorando per cercare di invertire l’ordine dei fattori. Finalista per la migliore opera prima al Tenco 2017 con l’album “Tra l’altro”, vincitore del premio Amnesty “emergenti” 2017, fa parte del collettivo AdoRiza, nato all’interno del laboratorio di alta formazione della Regione Lazio “Officina Pasolini”.
Pos. 8 Piazza Paparelli
MUSICA – Affari di Faraglia
La famiglia artistica del cantautore, chitarrista e produttore romano Piergiorgio Faraglia, prematuramente scomparso, racconterà con parole, suoni e immagini, della sua musica, della sua visione poetica, del suo impegno sociale, della sua figura di uomo e operatore culturale.
Sarà un percorso guidato da Elisabetta Malantrucco – autrice, regista radiofonica e critico musicale – che si aprirà con alcuni estratti video della performance live di Piergiorgio durante l’edizione 2015 di Stradarolo e che vedrà la partecipazione della cantautrice Alessandra Parisi, sua compagna di vita e di lavoro, del cantautore reatino Carlo Valente, del quale è stato produttore artistico e amico, e infine della cantautrice romana Agnese Valle. Tra gli accordi e le note, frammenti di vita raccontati, letti e scritti dagli artisti, da Daniela Esposito, amica e suo ufficio stampa, dal Direttore artistico di Stradarolo Andrea Satta e da chi con Faraglia ha vissuto e lavorato.
Pos. 9 Via Antico Gabio – Portone Telari
MUSICA – “Lab 1.0”, in collaborazione con “Musica Minuscola”, un gruppo di musicisti tra i 12 e i 18 anni. Ensemble aperto con voci, chitarre classiche, acustiche ed elettriche, basso, contrabbasso, piano, tastiere, percussioni, fiati e un repertorio dallo swing, al jazz, al rock, alle contaminazioni.
Pos. 10 Piazza delle Bellezze, vicolo Baciadonne e vicolo delle vergini
MUSICA – Her Pillow
Il punk-rock incontra il folk nelle sonorità della storia band che mischia brani propri a rebel songs e classici della tradizione irlandese. Fabio Magnasciutti (voce e armonica), Nicola Mancuso (basso), Alessio Morglia (chitarre), Roberto Magnasciutti (fisarmonica, flauti, bouzouki, mandolino, chitarra), Francesca Staccioli (voce), Luca Forte (banjo) Giorgio Consorti – batteria.
Pos.11 – Vicolo baciadonne
Monia la cartomante
Pos.12 Piazzetta Agostini
MUSICA
Enrico de Angelis, giornalista, già direttore artistico del Club Tenco, condurrà gli incontri con la canzone d’autore. L’occasione sarà un incontro con la straordinaria Nada.
Pos.13 Piazza San Pietro
DANZA – Ad sidera. Verso le stelle [racconto fisico] di Ashai Lombardo Arops
“De-siderare” significa “Distanza dalle stelle”. Quello spazio siderale che ci separa dagli astri. La sostanza del desiderio è la distanza: tra chi desidera e l’oggetto desiderato, tra il desiderio e il suo avverarsi, in cui “De” è la distanza. Una distanza che immaginiamo colmabile. Perché altrimenti invece che un desiderio sarebbe un sogno. Con-siderare è adeguarsi a ciò che ci viene dato. Scegliere è pre-diligere quello che c’è. De-siderare è aspirare a quello che non è disponibile. Desiderare è creare un’alternativa. Ma è di tutti il diritto di desiderare?
DANZA – “Nothing to Declare_solo”, di Yoris Petrillo con Caroline Loiseau. Musiche originali di Alessandro D’Alessio. Un progetto che nasce da e per luoghi di passaggio, per non-luoghi o per luoghi che un tempo erano altro e che mutano, cambiano, variano, stazioni, aeroporti, strade, fabbriche abbandonate, musei ed infine teatri… “Nothing to declare”. Niente da dichiarare. �Frase simbolo di una generazione, quella che vive nella costante rincorsa di ciò che è smart, low cost, last minute; quasi un inno all’improvvisazione, ad esser sempre pronti, ma mai preparati. Grazie alle nuove tecnologie, smartphone, voli lowcost, car sharing, tutto è più vicino, più stressante. Sempre online, sempre connesso, sempre controllato; vediamo costantemente la posizione di tutti coloro che utilizzano i social network.
DOMENICA 15 SETTEMBRE:
13.00-15.00 Pranzo Popolare plastic free (con piatto di coccio, bicchiere di vetro e posata di metallo portati da casa).
Durante il pranzo popolare alcuni artisti che si esibiranno nel pomeriggio suoneranno e canteranno. Incursioni di Bella Piazza
Via Antonio Fabrini
TEATRO – “Petrolio” di Ulderico Pesce
Petrolio narra innanzitutto la bellezza mozzafiato della Basilicata, fatta di boschi millenari, mare, calanchi, paesini bellissimi arroccati a strapiombo su fiumi o distese di grano, ma narra anche del giacimento più grande dell’Europa continentale collocato in Basilicata tra Viggiano e Corleto Perticara. Ulderico Pesce narra il petrolio lucano partendo da un personaggio, Giovanni, che lavora come addetto alla sicurezza dei serbatoi esterni del Centro Olio di Viggiano, e vive con la moglie e la figlia Maria in località Le vigne, di fronte alla fiamma dell’impianto ENI che da decenni brucia pericolosissimo H2S nell’aria. Cosa scopre Giovanni? Prevarranno su Giovanni le logiche della conservazione del lavoro o quelle di conservazione della salute?
15.30 – Stazione di servizio IP Valle del Formale
Pos. 1 Corte di Palazzo
CIRCO – 12.00 e 15.00 – Laboratorio per bambini e spettacolo di Circo Maximo
Dalla scuola di Roma per la diffusione delle arti circensi, un laboratorio alle 12 per i bambini e gli adulti, di giocoleria, acrobatica, equilibrismo, e uno spettacolo alle 15.
DISEGNO – 20.00 – Krayon
Pittore e street artist, è uno dei maggiori esponenti della pixel art. Il pixel è l’elemento base su cui costruisce le proprie opere con pazienza e precisione: pochi e semplici elementi che si svelano nella loro interezza a disegno ultimato e ad una certa distanza, quasi a significare che le cose si comprendono meglio se viste da lontano. Influenzato dalle arti classico-scientifiche, dal neoimpressionismo di Seurat e dalla optical art di Vasarely, nel 2015 ha creato il Textura in fest, primo festival di street art nella sua città di origine, Melfi.
Pos. 2 Piazzetta della Rosa
MUSICA – Il fischio melodico di Elena Somarè
Artista multimediale, è una delle rarissime e più note interpreti, sul piano internazionale, nel campo della musica per fischio. Sarà accompagnata dall’arpista paraguaiano Lincoln Almada e dal chitarrista svedese Mats Hedberg
MUSICA – Xenia – Nora Tigges
Immagina un paese, Zenìa, guarda caso anche il suo nome, come quello di Zagarolo, comincia con l’ultima lettera dell’alfabeto. Un paese immaginario quindi, eppure non lontano. Come tutte le comunità umane, anche gli abitanti di Zenìa (detti Zeniti) hanno una lingua, usi e costumi, storie e leggende. E musiche tradizionali, nate per accompagnare le feste, le ricorrenze e la vita quotidiana. Sono queste le musiche e le storie che, se ti fermerai nella piazzetta ad ascoltare, ti inviteranno a viaggiare verso Zenìa, dove, così ci auguriamo, scoprirai qualcosa di ignoto, ma anche qualcosa di tuo…di nostro.
Pos. 3 Piazzetta del Genio
MUSICA – Enrico de Angelis, giornalista, già direttore artistico del Club Tenco, conduce gli incontri con la canzone d’autore. Ospite Mariella Nava
MUSICA – Le galline pensierose
di Luigi Malerba
Lette da Valerio Corzani, musicate da Erica Scherl, Elisa Atteo, Olena Kurkina
Chiacchierano, studiano, pensano, riflettono con i loro giochi di parole, i salti logici, gli slittamenti cronologici di storie molto brevi. Brevi anche perché le galline – lo ricorda un famoso refrain di una canzone di Cochi e Renato – hanno una memoria molto corta. Sono «Le galline pensierose» di Luigi Malerba, protagoniste di surreali avventure del pensiero, condensate in quello che potrebbe anche essere un singolare vademecum filosofico. Un magnifico libello che uscì una prima volta nel 1980, con l’avallo di Calvino: “Per Malerba osservare le galline vuol dire esplorare l’animo umano nei suoi inesauribili aspetti gallinacei”. Un reading esilarante, con una leggiadra colonna sonora piena di riferimenti al mondo dei volatili e un’immersione nel mondo parallelo del pollame che naturalmente è anche un modo per ricordare all’essere umano il lato ridicolo delle cose, spingerlo a capovolgere l’ottica usuale e a rifuggire dalla morsa dei conformismi quotidiani.
Pos. 4 Arco delle volte (Mosaico di Silvio)
Presidio Legambiente con la caccia al tesoro, attività ludiche e di divulgazione scientifica rivolte a bambini e adulti. Legambiente da 39 anni si batte per la tutela dell’ambiente in tutte le sue forme, per la qualità della vita e per una società più equa, giusta e solidale.
Pos. 5 Piazza Marconi
CIRCO – TEATRO – Los Filonautas
“Naufraghi per Scelta” è lo spettacolo de Los Filonautas nato dall’incontro tra due equilibristi: Valentin “L’Astronauta” e Soledad Prieto, in arte “Petrovska”. “Naufraghi” non per arenarsi, bensì per trovare un punto fermo da dove ripartire. Avete presente un palcoscenico? Ecco, dimenticatelo. Qui, il palco è uno spazio sottile come un cavo d’acciaio, alto un metro e ottanta…è una scelta di accettare il rischio di cadere proprio come i naufraghi e le persone che cercano di stare in equilibrio nella vita di tutti i giorni. Due avventurieri in viaggio tra sogno e realtà su una strana barca, tenuta insieme da un filo d’acciaio teso, passioni, ribellione, tempesta e squali in agguato.
Pos. 6 Vicolo dello Spallato
LIBRI – incontri con gli autori a cura di Antonello Mura e Gianni Cletta
-“L’Italia è un sentiero. Storie di cammini e camminatori” Natalino Russo (Laterza)
Il racconto appassionato dell’Italia vista da quota zero: tra incantevoli sentieri di montagna e tratturi che rievocano pratiche antichissime, tra vie sacre di pellegrinaggio e percorsi che conservano memoria di scenari di guerra, questo libro è un invito irresistibile a uscire di casa e mettersi in cammino. Ripercorriamo i passi di Giustino Fortunato sui monti Lattari, quelli dell’inglese Edward Lear in Aspromonte e il cammino degli anarchici nei monti del Matese. Andiamo sulla via Vandelli in Toscana e nelle trincee della Grande Guerra. Senza trascurare gli itinerari religiosi, dalle vie francigene ai cammini di Francesco d’Assisi. E ancora, i percorsi classici di escursionismo e trekking, fino al grande sogno del Sentiero Italia.
– “La Ribelle Chio” Massimo De Nardo (Rrose Sélavy Editore)
Il chiodo Chiò non vuole più ricevere dei dolorosi colpi dal martello Mart, che il Mister usa per montare le scene a teatro. Chiò si ribella. Per schivare il martello, si sposta un po’, ma il colpo piega il suo sottile corpo. Un chiodo storto non serve e si butta via. Invece il Mister lo mette da parte, perché un chiodo storto potrà essere ancora utile. Essere diversi dalla “norma” non significa essere inutili. Anzi, con l’aiuto degli altri possiamo scoprire di possedere tante qualità e risorse. (Illustrazioni di Andrea Rivola)
– “Pise e Pata. Dialoghi tra bambini sulle cose del mondo” Andrea Satta (Rrose Sélavy Editore)
Pise e Pata sono due bambini curiosi, attenti, sensibili, molto simpatici. E sono anche i bambini
e le bambine che Andrea Satta incontra ogni giorno nel suo ambulatorio alla periferia di Roma.
In questi dialoghi, pieni di meraviglie, di stupori, di battute serie e spiritose, lo sguardo dei bambini aiuta anche noi adulti ad osservare con più attenzione il mondo per come è, e per come vorremmo che fosse. Sono dialoghi che contengono delle micro storie, con molte domande (gli inevitabili e utili “perché?”), e con tante risposte fatte di desideri, sorrisi, emozioni, sogni. (Illustrazioni Giacomo Agnello Modica)
-“Non c’è abbastanza Fernet per digerire la vita” – Francesco Di Gregorio (voce) Micky Guns (chitarra)
Avvertenze per l’uso: questo libro, come ogni cocktail che si rispetti, è diviso in tre parti: bicchiere ghiaccio e liquore. Perciò, riempite il bicchiere, ghiacciate a vostro piacimento e …salute!
Pos. 7 Piazzetta Brembi
MUSICA – Aranira, concerto alla riscoperta di suoni legati profondamente alle tradizioni mediterranee, con l’intento di intrattenere ma anche e soprattutto divulgare e valorizzare il ricchissimo patrimonio di cultura orale che il nostro Paese ha saputo custodire.
Pos. 8 Piazza Paparelli
MUSICA – Stradarolo Big – Omaggio a Francesco Di Giacomo
con Rocco Papaleo, Paolo Sentinelli, Cecilia, Elena Somarè, Cromosoma X, Mirella D’Angelo, Fabio Massimo Iaquone. Conduce Duccio Pasqua
Pos. 9 Via Antico Gabio – Portone Telari
MUSICA – “Musica & Magia” I pronipoti
Edoardo “Rubik” ricompone qualsiasi cubo di Rubik in pochissimi secondi, Tito Terribili canta con il suo ukulele con i Music Room di Emilian e Veronica Vasile, Francesco Amato suona il piano, compone sue canzoni. Insieme proporranno anche un brano di Francesco Di Giacomo.
Pos. 10 Piazza delle bellezze, vicolo baciadonne e vicolo delle vergini
MUSICA- TEATRO – Cromosoma X
Un viaggio nell’universo femminile, un mosaico di ironia, musica e parole nato dall’incontro di tre grandi personalità femminili: Raffaella Misiti, voce solista, Alessandra Casale voce recitante, Annalisa Baldi accordi e disaccordi di chitarra.
Pos.11 – Vicolo baciadonne
Monia la cartomante
Pos. 12 Piazzetta Agostini
MUSICA – Stefano Saletti, Barbara Eramo e il Baobab Ensemble
“Cantare il Mediterraneo”
Parole e musica tra le sponde del Mare Nostrum
Stefano Saletti, polistrumentista e compositore, insieme alla cantante tarantina Barbara Eramo raccontano e suonano brani delle varie tradizioni del Mediterraneo accompagnati dal Baobab ensemble, laboratorio di canti e musiche che dirigono dal 2014.
MUSICA – Coro multietnico Romolo Balzani di Sara Modigliani diretto da Roxana Ene e Sushmita Sultana
Un coro come un’offerta sul territorio. Chiunque abbia voglia di cantare e condividere il progetto può partecipare, senza selezioni, senza prove, senza protagonismi né competizioni: dietro a una voce c’è una persona ed è quella persona che ci interessa.
Ogni canzone è legata a una precisa persona che ce l’ha insegnata, alla sua voce, ai suoi occhi, alla sua storia, alla sua vita e ogni volta che la cantiamo pensiamo a quella donna o quell’uomo.
Pos.13 Piazza San Pietro
DANZA – “Omorfià”
“La bellezza come patrimonio personale e universale espressa in movimento tra parole e voce”
Gruppo Danzaura di Maura Verginelli. Letture Francesca di Iorio;
DANZA – “1-0” performance urbana di Sara Sguotti e Nicola Simone Cisternino
con Nicola Simone Cisternino e Jari Boldrini
Sa.Ni. – Artisti Associati Twain Centro di Produzione Danza
1-0 è una performance urbana basata sul semplice ma a volte dimenticato aspetto di attrazione fisiologico che gioca la danza sulla persona, utilizzando come mezzi quelli che sono la forma ed il tempo per giungere ad una connessione empatica che possa rendere colui che guarda spettatore e parte stessa dell’evento.
In maniera esplicita saranno forzati degli stati performativi non subentrando nella spettacolarizzazione del gesto ma volgendo lo sguardo al virtuosismo del limite corporeo.