PALAZZO DORIA PAMPHILJ – VISITA AL PIANO NOBILE
Il Palazzo Doria Pamphilj di Valmontone sorge a circa 300 metri di altezza sulla sommità di un rilievo tufaceo, al centro esatto dell’omonima cittadina laziale, situata a 35 km da Roma. Circondato da un paesaggio prevalentemente collinoso e ricco di verde, grazie alla presenza del vicino fiume Sacco e di numerose sorgenti d’acqua, rappresenta un peculiare esempio di applicazione di principi e soluzioni architettoniche di derivazione tardo-rinascimentale. Il Palazzo è parte della Rete delle Ville e Dimore Storiche della Regione Lazio e dal 2003 il ospita un museo con una sezione archeologica.
Il Palazzo Doria Pamphilj fu completato nel 1670, dopo quasi 20 anni di lavori. Il complesso sorge nell’area un tempo occupata da un antico castello Sforza e acquisito nel 1651 da Camillo Francesco Maria Pamphilj, con il progetto di un radicale processo di rinnovamento del borgo di Valmontone volto a realizzare la “Città Panfilia”, una sorta di città ideale ispirata ai modelli rinascimentali che comprendesse chiese, stalle, magazzini, abitazioni e il cui centro sarebbe stato appunto la nuova dimora. Il Palazzo, come tutto il borgo di Valmontone, ha subito gravissimi danni durante i combattimenti della seconda Guerra mondiale, quando divenne anche ricovero per centinaia di sfollati, e ha vissuto anni di incuria e abbandono, fino al recente recupero che lo ha riportato all’antica bellezza.
Il progetto originario del Palazzo Doria Pamphilj si deve al gesuita Benedetto Molli, mentre la prosecuzione della fabbrica, a partire dal 1666, ad Antonio Del Grande. Il Palazzo sintetizza le caratteristiche tipologiche del palazzo nobiliare, del casino di campagna e della fortezza. Il volume chiuso e compatto del blocco monumentale, ubicato in un punto strategico rispetto all’ambiente circostante, fa pensare ad una posizione funzionale per l’avvistamento ed il controllo del territorio, sicuramente derivante dall’antico edificio medievale preesistente. A rimarcare l’aspetto fortificato contribuiscono i profili angolari a bugne lisce che comprimono l’espansione del volume. La struttura del Palazzo omaggia il ciclo del tempo, con la suddivisione in 365 stanze e la presenza di 7 finestre su una facciata (i giorni della settimana) e 12 su un’altra (i mesi dell’anno). L’interno conserva meravigliosi affreschi, tra cui spiccano quelli delle quattro stanze che celebrano gli Elementi (Fuoco, Aria, Acqua e Terra) e dei quattro camerini dedicati ai Continenti (Americhe, Europa, Asia e Africa). Gli affreschi sono stati realizzati tra il 1657 e il 1661 da artisti quali Pier Francesco Mola, Gaspard Dughet, Guillaume Courtois detto il Borgognone, Francesco Cozza e Mattia Preti.
Indirizzo: Piazza Umberto Pilozzi, 3, VALMONTONE, RM
Orario
Sabato: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Domenica: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso 17:30)