Una selezione di quindici dipinti, scorci e vedute romane racconta la città attraverso epoche diverse, testimoniando le sue trasformazioni e la vita dei suoi abitanti nei secoli. La mostra si apre con un dipinto seicentesco che ritrae Ponte Molle attraversato da cavalieri e bestiame; accanto, una veduta di Ponte Milvio di Vincenzo Giovannini immortala il passaggio della carovana papale a Tor di Quinto: in primo piano Pio IX si sporge dal finestrino della carrozza, mentre i viandanti si inginocchiano al passaggio del corteo.
Una vivace Piazza Colonna dipinta da Ippolito Caffi ci restituisce l’atmosfera della Roma di metà Ottocento. Sullo sfondo compare il palazzo poi acquistato dal banchiere Wedekind, mostrato com’era prima della ristrutturazione del 1879, quando sull’attico venne installato l’orologio attuale che sostituì i due precedenti — diurni e notturni — regolati rispettivamente sull’uso italiano e francese.
La bocca spalancata di un mostruoso mascherone non sembra intimidire un giovane con il suo cane: siamo in via Gregoriana, davanti a Palazzo Zuccari, nella veduta ottocentesca del pittore danese Niels Frederik Schiøttz-Jensen. Seguono uno scorcio della fontana dell’Aranciera a Villa Borghese dipinto da Enrico Coleman e una via Flaminia immersa nella nebbia mattutina e animata da popolani nel quadro di Pio Joris.
Di grande interesse iconografico sono lo scorcio di Vico Jugario dipinto da Francesco Trombadori — che documenta edifici poi demoliti nel 1937 — e la rappresentazione dell’apertura di via dei Fori Imperiali realizzata da Edmondo Poletti nel 1933. Chiudono il percorso una rara veduta di via Rubens ai Monti Parioli degli anni Trenta, opera di Lia Dall’Oglio Sicher, e un prezioso dipinto divisionista del 1904 di Giovan Battista Crema che raffigura la fontana delle Naiadi all’alba.









