Villa Medici è sicuramente una delle ville patrizie con una posizione tra le più “panoramiche” di Roma. Edificata intorno al 1560 da Nanni di Baccio Bigio e Annibale Lippi per il cardinale Giovanni Ricci da Montepulciano, fu acquistata nel 1576 dal cardinale Ferdinando de’ Medici.
Dal 1803 diventa sede dell’Accademia di Francia.
L’Accademia di Francia fu fondata dal re di Francia Luigi XIV e dal suo ministro Jean-Baptiste Colbert nel 1666. Inizialmente si trattava di mandare a Roma dei giovani artisti dotati dal re di una borsa di studio per acquisire un complemento di formazione finalizzato ai grandi lavori di costruzione e di abbellimento intrapresi al Louvre e a Versailles. Inizialmente l’Accademia si stabilì a Roma, in via del Corso, a Palazzo Mancini, del quale divenne proprietaria.
Alla fine del ‘700, al termine di lunghe trattative, Villa Medici fu acquistata dalla Francia e permutata con Palazzo Mancini.
Villa Medici accoglie una ventina di borsisti che rientrano in un dozzina di discipline: pittura, scultura, incisione, architettura, composizione musicale, letteratura, sceneggiatura cinematografica o televisiva, storia dell’arte, restauro di opere d’arte o di monumenti, fotografia, scenografia e design.
Di Villa Medici è visitabile il giardino -di circa 7 ettari- e lo studiolo di Ferdinando de’ Medici. Al resto della Villa non è consentito l’accesso perché abitata dai borsisti e dall’attuale direttore Richard Peduzzi.
13.40 : Coffee Break offerto da Passeggiate per Roma
14.00 : La visita prosegue presso la Chiocciola di Villa dei medici (Acquedotto Vergine)
Conservata nei pressi di Villa Medici, fatta costruire nella seconda parte del Cinquecento dall’allora possessore della proprietà, il cardinale Giovanni Ricci da Montepulciano. E’ conosciuto con questo nome uno degli accessi all’Acquedotto Vergine, situato in viale della Trinità dei Monti. La struttura è tra le più suggestive della città per le sue caratteristiche costruttive.
Una porticina d’ingresso si apre su un pozzo cilindrico profondo 25 metri all’interno del quale è stata costruita una scala a chiocciola in muratura composta da 117 gradini che raggiunge direttamente lo speco dell’antico Acquedotto Vergine, Affacciandosi dal ballatoio posto all’inizio della discenderia appare in fondo al pozzo, un piccolo fiume in cui l’acqua, limpidissima, scorre in compagnia di riflessi e bagliori che ne evidenziano la purezza. Qui l’acqua scorre silenziosamente da oltre 2000 anni.