In occasione della ricorrenza della festa della donna, l’8 marzo 2024, con il patrocinio del Comune di Marino,
Medina Art Gallery Castelli Romani organizza un’esposizione collettiva d’arte contemporanea della durata di 3
settimane nel periodo 8-29 marzo 2024, presso il Museo Civico “U. Mastroianni” di Marino. La mostra
mira a valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale di uno dei paesi più noti in Italia e all’estero per la
produzione e la mescita di vino da tavola e non solo.
Le famose “fontane che danno vino” di cui parlano gli stornelli non sono infatti solo un omaggio folkloristico
alla popolazione marinese, impegnata da secoli nella coltivazione della vite e nella vendemmia, bensì
rimandano ad un episodio storico di portata europea: il ricordo della battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571,
rievocata ogni anno con sfilate di cortei storici, rappresentazioni teatrali ed esibizioni di sbandieratori tutti
rigorosamente in costume d’epoca.
LA COLLETTIVA
Protagonisti principali del corteo sono i due personaggi che forse più di chiunque altro hanno lasciato un
segno nella storia del territorio di Marino, i fratelli Marcantonio e Vittoria Colonna. Il primo, luogotenente della
Lega Santa, descritto e ricordato come un grande condottiero che, vincitore a Lepanto, torna a Roma in gran
trionfo per ricevere gli onori del Papa. La seconda, nobildonna letterata e poetessa, che si fa spazio in una
cerchia tutta al maschile di personalità illustrissime: Torquato Tasso e Ludovico Ariosto che ne lodano i versi
nei loro componimenti, poi Pietro Aretino, Annibal Caro e non da ultimo il grande Michelangelo con il quale
Vittoria stringe una profonda amicizia, non solo epistolare. Il pittore della Cappella Sistina, nel 1525, le dedica
un ritratto a matita, oggi al British Museum di Londra, che ci ha da poco riservato un’incredibile sorpresa:
nell’angolo di sinistra infatti, quasi come in un’ironica caricatura, compare lo stesso Michelangelo che si
autorappresenta proprio nell’atto di dipingere. Del resto, ogni grande capolavoro nasce con l’intento di
celebrare una certa personalità ma, col passare dei secoli, il vero e unico protagonista diviene proprio chi quel
capolavoro lo ha realizzato. In effetti, nascosto tra le righe o meno, c’è sempre l’artista dentro la sua opera: nei
colori, nel tratto, nei materiali, nella scelta di ogni singolo dettaglio; l’animo, la mente e la mano dell’artista si
riflettono nella sua creazione, che egli ne sia consapevole o meno. Vittoria Colonna è stata oggetto di
numerosissime rappresentazioni: da Michelangelo che, desideroso di cogliere il guizzo spirituale di una donna
così affascinante quanto complessa, ce ne restituisce alcuni ritratti dai toni intimi per sottolineare la delicata
ma intensa natura del loro rapporto, a Sebastiano del Piombo che invece la raffigura in una veste più
istituzionale, con il classico paesaggio rinascimentale alle spalle. Arriviamo addirittura al 2015, quando Cesare
Giuliani, pittore contemporaneo abruzzese, tratteggia un disegno di Vittoria Colonna che insieme raccoglie e
consacra secoli di ritrattistica femminile, dalla sinuosità delle veneri del Botticelli alla grazia delle fanciulle
raffaellesche.
Una donna dagli infiniti volti, uno per ogni artista che ha provato ad interpretarne lo sguardo: qual è dunque
oggi il volto di Vittoria Colonna? Nella società degli influencer e dei selfie, chi e come sarebbe la Vittoria del
2024? Un’icona popolare piena di follower, un volto da copertina di Vogue o la leader di un movimento
femminista? Sicuramente sarebbe una donna pop: del resto, un personaggio può definirsi davvero grande
quando il suo essere, il suo operare e di conseguenza la sua vita intera restano impressi nell’immaginario
collettivo, che passino anni o secoli.
Pittura, scultura, fotografia, design, digital e street art: ogni artista, mediante il proprio linguaggio e la propria
poetica, può mostrare nuove iconografie di una giovane colta e dai modi affascinanti, risoluta quanto
consapevole dell’importanza del suo ruolo in questioni diplomatiche storicamente rilevanti, che ha lasciato
un’impronta indelebile nel vasto territorio dei Colonna, alle porte di Roma.
Interpretazione, attualizzazione e contemporaneità sono le “keywords” di questa esposizione collettiva: opere
realizzate con tecniche classiche o innovative, dal figurativo fino all’informale e all’astrazione che, grazie alla
personalità dell’artista, sapranno valorizzare ma allo stesso tempo tenere testa all’unica grande personalità
della mostra, Vittoria.
Gli artisti selezionati: Elisabetta Bessi, Stefania Catenacci, Irene Cinardi, Franca Corazza, Elisa De Matteis,
Vincenzo Di Palma, Franca Fabrizio, Edoardo Formica, Gisella Lucci, Gaiamacchina, Francesca Marinato,
Saverio Marrocco, Giorgia Pecchi, Sabrina Puppin, Antonella Romano, Petra Scognamiglio, Stefano Scolart,
Tina Smeraldi.