Dopo oltre cinquant’anni di chiusura e due anni di accurati restauri, il 6 maggio 2025 riapre al pubblico la Grotta di Diana, una delle meraviglie architettoniche e artistiche di Villa d’Este a Tivoli. Un intervento fortemente voluto dall’Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d’Este – VILLÆ e reso possibile anche grazie al mecenatismo della Maison FENDI, in occasione del suo centenario.
Un ritorno alla luce
Realizzata tra il 1570 e il 1572, la Grotta era rimasta chiusa dagli anni Ottanta del Novecento. Oggi, dopo un complesso progetto di ricerca, conservazione e valorizzazione, torna a essere parte integrante del percorso di visita, simbolo di rinascita del patrimonio culturale.
Come sottolineato dal direttore Andrea Bruciati, il recupero della Grotta rappresenta un atto di generosità culturale: dal godimento privato si passa a una condivisione pubblica della bellezza. Silvia Venturini Fendi ha definito l’intervento “un atto d’amore”, segno dell’impegno della Maison nella tutela del patrimonio italiano.
Un luogo incantato tra arte e natura
Situata nella parte alta del giardino, sotto la Loggia dei Venti, la Grotta è raggiungibile dalla Passeggiata del Cardinale. La sua pianta a croce si articola in ambienti ricchi di dettagli: nicchie, fontane, sculture e una loggia panoramica da cui si apre una vista straordinaria su Roma, i Castelli Romani e il monte Soratte.
Il trionfo della decorazione
Il ciclo decorativo interno è un tripudio di mosaici rustici policromi, con conchiglie, vetri colorati, pietre semipreziose e frammenti lapidei. Le volte sono animate da scene marine tratte dalle Metamorfosi di Ovidio, mentre cariatidi e bassorilievi impreziosiscono le pareti. Al centro, campeggia un’aquila bianca, simbolo della famiglia d’Este.
Originariamente, il ninfeo ospitava anche quattro statue antiche, tra cui Diana e Minerva. Delle undici scene figurate, nove sono state pienamente recuperate.
Un restauro globale
Il restauro ha riguardato non solo la parte decorativa, ma anche la struttura architettonica e le superfici esterne, minacciate da anni di esposizione agli agenti atmosferici. Gli interventi hanno permesso il recupero dei materiali originari e l’installazione di una vetrata nella loggia, a protezione dalle correnti che avevano accelerato il degrado.
L’illuminazione, progettata con cura, restituisce oggi l’atmosfera suggestiva del luogo, valorizzando la Grotta come spazio di meraviglia e contemplazione, sospeso tra storia e bellezza.