Happiness coffee, la performance di Massimiliano Capo, a cura di Serena Achilli, debutta questa sera, venerdì 28 giugno, a via San Pellegrino, all’interno di Caffeina.
In linea di principio l’opera d’arte è sempre stata riproducibile. Una cosa fatta dagli uomini può esser rifatta da altri uomini … Scomodiamo così Walter Benjamin che nel suo libro ”L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica”, testo scritto nel 1936, rifletteva sulla scomparsa dell’aura e sulla questione dell’autenticità e poniamo un punto di riflessione ulteriore unendo la dimensione social al dialogo dell’arte. Un discorso paradossale proprio su autenticità e riproducibilità, in cui l’artista propone se stesso, novello ready made, come opera originale a certificare, fin dalla nascita, l’autenticità delle sue copie.
Duplicati viventi, declinati al femminile, e questo per uscire sia dalla gabbia della autenticità artistica posta da terzi, sia di genere. Un esempio di arte de-generata, punk, fatta in casa, che mette in gioco corpo identità pensiero e azione, o di un arte pop che produce in serie.
Capo in questa performance racconta tutto ciò, senza essere troppo serio o troppo concettuale, inserendo una quota di “ironia, per riscoprire lo stupore della vita, imparare a guardare e combattere anche l’orrore senza paura, con il cuore caldo, ma gli occhi freddi…”, lasciando libera la comunicazione e la connessione fra persone utilizzando il mezzo artistico.
I visitatori che interverranno con un smartphone tramite l’applicazione di Foursquare potranno geolocalizzarsi sulla venue Massimiliano Capo media hacktivist e, una volta fatto il check-in sull’artista e/o le sue copie d’autore e attivato lo special, in cambio riceveranno un sorriso.