I Carabinieri del Comando TPC, a conclusione di attivita’ investigativa, hanno recuperato tre opere di straordinario valore artistico per una stima economica di oltre 30 milioni di euro: un complesso scultoreo di mitra tauroctono di assoluta rarità e bellezza artistica, una tela del maestro Picasso di cui si erano perse le tracce, uno straordinario dipinto del Carlevarijs.
La presenza del Comando Carabinieri TPC, nella tutela della memoria artistica e culturale, ha segnato un brillante risultato investigativo. Sviluppando una complessa attività d’indagine attraverso l’azione delle 3 Sezioni Operative (Archeologia, Antiquariato, Falsificazione ed Arte Contemporanea), sono state recuperate tre straordinarie opere d’arte nell’ambito di investigazioni più ampie sulle rotte del traffico illecito di beni culturali. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma (Proc. Agg. Giancarlo CAPALDO) ed hanno consentito il:
RECUPERO DI UN’OPERA DI ECCEZIONALE INTERESSE STORICO ED ARCHEOLOGICO RAFFIGURANTE MITRA TAUROCTONO, DATABILE TRA IL II E IL III SECOLO D.C.
Il gruppo scultoreo proviene da scavo clandestino in ragione della presenza di concrezioni terrose e inclusi naturali riscontrati al momento del sequestro. L’eccezionale recupero è il risultato di una più complessa manovra investigativa intrapresa sul monitoraggio e la ricostruzione della catena criminale tuttora attiva nelle aree archeologiche di Roma e dell’Etruria meridionale. In particolare, focalizzando lo sforzo operativo sulla mole di informazioni qualificate acquisite nel settore, ed analizzando i dati emersi da numerosi servizi con quelli forniti dalle Soprintendenze archeologiche competenti, l’attenzione dei carabinieri si concentrava sulla zona di Fiumicino, quale crocevia del traffico dei beni scavati clandestinamente. Durante uno dei numerosi servizi, veniva individuato un furgone, all’apparenza anonimo, che trasportava alcune piante ed altro materiale coperto da telone. Non sfuggiva, tuttavia, all’attenzione degli operanti una vera e propria staffetta che accompagnava il furgone già dal tratto autostradale. Ed infatti, l’Iveco Daily individuato dai Carabinieri della Sezione Archeologia appostati in osservazione, era preceduto da un motociclo che fungeva da battistrada e da una Smart che, presumibilmente, aveva funzioni di copertura.
Giunto all’altezza del Museo delle Navi di Fiumicino, il furgone veniva bloccato e controllato: tra le piante, sotto il telone, veniva rinvenuta una scultura marmorea raffigurante una figura maschile nell’atto di abbattere un toro circondato da altri piccoli animali, tipica iconografia del Dio Mitra. Il gruppo scultoreo, visionato da Funzionario della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, è stato riconosciuto quale opera di straordinario interesse storico ed archeologico. L’operazione portava all’arresto, per ricettazione, del soggetto alla guida del furgone noleggiato. Venivano effettuate numerose perquisizioni per ricostruire le responsabilità di eventuali complici, tra i quali quelli costituenti la “staffetta” che, all’atto dell’intervento dei militari, si dava alla fuga. La ricostruzione investigativa ha consentito di ricostruire come il “Mitra” fosse in viaggio per la Svizzera: durante le perquisizioni, si rinvenivano mappe della Confederazione Elvetica, tracce di itinerari ed altre informazioni, tuttora al vaglio. Giunto in territorio elvetico, lo straordinario gruppo scultoreo sarebbe stato collocato sul mercato illecito internazionale.
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