Cronaca
marzo 9, 2012 ·
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Sequestrati dagli agenti del Commissariato di Albano, diretto dal vicequestore aggiunto Massimo Erminio Fiore, e da personale del Reparto Operativo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, coordinato dal Tenente Colonnello Raffaele Mancino, alcuni reperti archeologici custoditi all’interno di una villa in zona Ponte di Nona. Un imprenditore di 47 anni li nascondeva, fino a ieri, esponendoli come semplici oggetti di arredo. Il ritrovamento è avvenuto in seguito a un servizio mirato del Commissariato di Albano in collaborazione con la Sezione Archeologia del Reparto Operativo dei carabinieri che, durante un controllo, hanno constatato che all’interno della proprietà, nelle immediate vicinanze dell’antica via consolare Prenestina, erano visibili alcuni beni di notevole interesse culturale. Ieri mattina hanno bussato alla porta della villetta. All’interno dell’abitazione le forze dell’ordine hanno scoperto 50 basoli romani, catalogati come beni culturali dal Codice dei Beni Culturali. Alla richiesta di spiegazioni circa il possesso dei beni storici, per il cui rinvenimento e detenzione è previsto l’obbligo di comunicazione al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’uomo si è giustificato asserendo che le lastre di roccia di origine vulcanica erano state rinvenute anni prima dal defunto padre nei pressi di Ponte di Nona e della via Prenestina. I reperti sono stati sequestrati e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e della Soprintendenza per i beni archeologici per il Lazio per la perizia che consentirà di datarli e ricollocarli sul tracciato dell’antica strada consolare Prenestina. Al termine degli accertamenti, il proprietario è stato denunciato per omessa denuncia e impossessamento di reperti archeologici.
By redazione