Apostrofi, accenti, doppie, congiunzioni, avverbi, pronomi, analisi grammaticale, quali sono le regole corrette nella lingua italiana?
L’italiano è tra le lingue più difficili da studiare, bellissima e armonica per chi la ascolta ma piena di regole grammaticali da rispettare e non dimenticare.
Un po o un po’?
Qual è o qual’è?
Perchè o perché?
Da, dà o da’?
Questi sono solo alcuni esempi di errori più frequenti di ortografia su cui le persone si imbattono praticamente ogni giorno.
Tuttavia oltre agli errori di ortografia per poter comprendere e parlare bene una lingua è fondamentale avere un’ottima conoscenza di tutti gli elementi grammaticali!
In questo contesto risulta utile l’analisi grammaticale al fine di riconoscere quale sia il ruolo ricoperto dalle parole di una frase ed utilizzarle al meglio.
Definizione di Analisi Grammaticale
Secondo l’Enciclopedia Treccani: “L’analisi grammaticale identifica il valore grammaticale delle parti del discorso che compongono un periodo e, nel caso queste siano variabili, le forme che assumono per effetto della flessione: il genere (maschile o femminile), il numero (singolare o plurale), la persona (prima, seconda, terza).“
Per analisi grammaticale intendiamo un procedimento che, data una porzione di testo in lingua italiana, permette di identificare la categoria lessicale di ogni parola nello specifico contesto in cui tale parola è usata. In pratica, bisogna definire quale sia la parte del discorso corrispondente a ogni singola parola della frase oggetto di analisi.
Si tratta quindi dell’analisi di una porzione di testo, ovvero di una frase, che consente di classificare ogni parola, identificando la relativa categoria lessicale.
L’operazione è finalizzata ad associare ogni parola alla parte del discorso corrispondente al fine di identificarne la funzione e individuarne genere, tipo e numero.
Le parti o categorie grammaticali dell’italiano sono nove, cinque variabili:
- articolo,
- aggettivo,
- sostantivo o nome,
- pronome,
- verbo
e quattro invariabili:
- avverbio,
- preposizione,
- congiunzione,
- interiezione o esclamazione.
Ma è necessario fare attenzione, perché la categoria di una parola dipende dal contesto nel quale la parola stessa è usata!
I 2 gruppi si distinguono tra loro perché le parti variabili del discorso possono cambiare di declinazione (genere, numero, tempo, modo, ecc.) mentre le parti invariabili non cambiano mai forma all’interno delle diverse frasi.
Conoscere queste differenze è fondamentale per procedere con l’analisi grammaticale.
Come si fa l’analisi grammaticale?
Ecco un esempio di analisi grammaticale: “Ilaria ha preso un libro“
Per prima cosa è necessario scomporre la frase nel seguente modo:
- Ilaria
- ha preso
- un
- libro
Si inizia prendendo in considerazione una parola alla volta ma senza dimenticare il contesto in cui questa è inserita, onde evitare fraintendimenti.
Nel caso delle parti variabili del discorso si dovrà indicare in modo esaustivo tutte le variabili della declinazione della parola stesse.
- sostantivo/nome: forma (primitivo, derivato, alterato, composto), significato (concreto, astratto, comune, o proprio, individuale o collettivo gente), genere (maschile, femminile), numero (singolare, plurale);
- articolo: tipo (determinativo, indeterminativo, partitivo), genere (maschile, femminile), numero (singolare, plurale);
- aggettivo: categoria (qualificativo, possessivo, numerale, dimostrativo, indefinito, interrogativo, esclamativo), struttura (primitivo, derivato, alterato, composto), genere (maschile, femminile), numero (singolare, plurale);
- pronome: categoria (personale, relativo, possessivo, dimostrativo, indefinito, interrogativo, esclamativo), genere (maschile, femminile), numero (singolare, plurale);
- verbo: genere (transitivo, intransitivo), funzione, coniugazione, modo, persona (prima, seconda, terza), numero (singolare, plurale).
Nel caso invece della parti invariabili bisognerà indicare per ciascuno le seguenti informazioni:
- avverbio: tipo (tempo, quantità, luogo, modo, giudizio, interrogativo), grado (positivo, comparativo, superlativo);
- preposizione: propria (semplice, articolata), impropria, locuzione prepositive;
- congiunzione: semplice, composta, locuzione congiuntiva, funzione (coordinativa – copulativa, aggiuntiva, disgiuntiva, avversativa, dichiarativa, conclusiva, correlativa – subordinativa – dichiarativa, temporale, causale, finale, condizionale, consecutiva, comparativa, eccettuativa, concessiva, modale, avversativa, interrogativa o dubitativa, limitativa, esclusiva);
- interiezioni: forma (propria, impropria, locuzione interiettiva).
Quindi avremo la seguente analisi:
Ilaria | Nome Proprio di persona |
ha preso | Verbo Voce del verbo: PRENDERE MODO: indicativo TEMPO: passato prossimo AUSILIARE: avere FORMA: Attiva Terza persona Singolare |
un | Articolo Indeterminativo maschile Singolare |
libro | Nome maschile Singolare |
Difficile?
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