Il Carnevale è una festa tipica del mondo cristiano che termina con il martedì grasso.
Il tempo delle baldorie parte nove domeniche prima della domenica di Pasqua e raggiunge il suo apice il giovedì grasso.
Tuttavia le origini sono da ricercare nella notte dei tempi: già gli Antichi Egizi, infatti, onoravano la dea Iside con feste in maschera.
E’ una festa variopinta in cui ogni scherzo è concesso.
Le origini del Carnevale per la tradizione Cristiana
Il termine “Carnevale” deriva dal latino “carnem levare“, letteralmente “privarsi della carne“, ad indicare l’abitudine di consumare tutta la carne presente in casa nell’ultimo banchetto che si teneva il giorno prima del Mercoledì delle Ceneri ossia il Martedì Grasso.
Quindi il Carnevale rappresenta il periodo di gioia e abbondanza prima della Quaresima che si contrapponte ai quaranta giorni di morigeratezza che precedono la Pasqua.
Anche il Carnevale va a sostituire feste pagane con origini molto più antiche.
L’origine del Carnevale in Italia si può ricondurre ai festeggiamenti del periodo romano, che si svolgevano rispettivamente a dicembre e a marzo, i Saturnali e i Baccanali.
Durante queste due feste venivano meno le classiche convenzioni sociali creandosi un sovvertimento delle regole.
Nella festa dei Saturnali (Romana) gli schiavi diventavano padroni e venivano serviti dai loro signori, si scambiavano doni, chiamate strenne, e si facevano sacrifici di animali a Saturno; era anche permesso il gioco d’azzardo
Durante i Baccanali (Greca) vi erano vere e proprie feste orgiastiche finalizzate a propiziare la semina e il raccolto.
Il carnevale cristiano ha conservato lo spirito liberatorio caratteristico delle feste pagane, frenando alcuni eccessi, ma rimanendo comunque una festa gioiosa durante la quale quasi tutto è permesso, tanto che si dice tuttora “A Carnevale ogni scherzo vale”.
In queste celebrazioni nasce l’usanza di mascherarsi, liberarsi da vincoli ed inibizioni e fare delle grandi scorpacciate di fritti e piatti saporiti.
Il mascheramento rappresentava un temporaneo rovesciamento dell’ordine precostituito, da cui derivava anche la pratica dello scherzo e della dissolutezza.
Si trattava, inoltre di una forma di scherno nei confronti dei potenti ma anche dei vizi e dei tipi umani.
Un altro festeggiamento molto diffuso a Roma era “La Festa dei moccoletti”.
Questa festa era in uso la fine del 700 e l’800: tutti gli abitanti uscivano mascherati con una candela in mano, cercando di non farsela spegnere, pena rivelare la propria identità, togliendosi la maschera.
Quando è stato inventato il carnevale?
La festività del Carnevale diventa ufficiale nel 1296 con un editto del Senato Italiano dove si dichiara festivo il giorno prima della quaresima.
In quegli anni il Carnevale veniva festeggiato con banchetti e balli di gruppo.
I balli col saltello erano delle danze tipiche dedicate alle divinità della terra e la leggenda vuole che più alti erano i salti dei ballerini, più floridi e lunghi sarebbero stati gli steli delle spighe di grano.
Veniva eletto un Re del carnevale che garantiva gli scherzi sfrenati e dava il via alla interruzione temporanea delle regole, delle leggi e della morale.
L’usanza dei carri carnevalesci iniziarono a diffondersi nel Rinascimento, a Firenze.
Attraverso questi carri le Signorie esprimevano la loro potenza e grandezza mentre il popolo si sfrenava in baccanali senza fine.
Solitamente questi carri erano allegorici e potevano rappresentare episodi biblici, scene mitologiche, leggende sui santi e storie di Roma e della Grecia.
Le maschere del Carnevale italiano
Ogni regione ha le sue specialità legate al periodo carnevalesco e nel tempo si sono diffuse alcune maschere caratteristiche.
Tra queste maschere vanno ricordate:
- Arlecchino: un bimbo povero che non aveva soldi per farsi un vestito, così tutti gli amici gli regalano un pezzettino di stoffa avanzato dalla cucitura del proprio costume. Con tutte queste rimanenze la mamma gli cuce un magnifico e coloratissimo vestito diventato il simbolo del Carnevale.
- Brighella: come Arlecchino è una maschera tipica di Bergamo e rappresenta un furbetto sempre pronto ad imbrogliare e attacar briga con chiunque.
- Colombina: è una maschera veneziana continuamente impelagata in intrighi, per lo più di natura amorosa.
- Pantalone: anche esso veneziano, tenta continuamente di far innamorare Colombina ma senza alcun risultato.
- Balanzone: tipico di Bologna, vuol passare per acculturato ma i suoi discorsi sono totalmente insensati.
- Pulcinella: maschera partenopea, probabilmente tra le più antiche di Italia. E’ un servo molto svogliato che cerca sempre un modo per non lavorare ma finisce inesorabilmente per cacciarsi in qualche guaio.