Viaggiare nel Sud del Lazio vuol dire compiere un percorso affascinante in bilico tra la storia e la natura, simbolo della dicotomia tra l’uomo ed il paesaggio.
Ognuno dei percorsi proposti permette di raccontare questa terra di confine attraverso gli elementi che la compongono, contrapposti eppure in equilibrio:
I monti,
intrisi di storia e di cultura popolare, dove l’acqua ha un ruolo essenziale nel plasmare i territori e le tradizioni: Il sistema dei laghi di montagna, i canali sotterranei, gli acquedotti, le cisterne e le rocce affascinati delle terre carsiche dove tutto profuma di antico.
La pianura,
terra dove la natura è stata padrona inplasmabile fino al secolo scorso, dove il moderno ha attecchito in uno stile del tutto nuovo e dove l’acqua finisce il suo corso tenendo il ritmo e tracciando i confini. Terra di boschi incontaminati, di laghi costieri e di uccelli migratori, di canali, di campi agricoli e di città.
Questo angolo d’Italia è stata da sempre (ed è tuttora) luogo di passaggio, di confine e di incontro, basti pensare al confine tra lo stato Pontificio e quello borbonico, al mare Mediterraneo, confine ed autostrada di popoli e culture (Ulisse ed Enea) o alla rete di strade antiche che la contraddistinguono.
È proprio con lo sguardo rivolto all’Appia che molti dei percorsi proposti si snodano: la “regina viarum” la strada più antica eppure ancora oggi il tramite più efficace per esplorare questo territorio attraverso una linea immaginaria che dai monti ci porta al mare e che dai popoli latini ci porta a borghi ed abbazie medievali passando per siti e cittadine romane.
I viaggi proposti raggiungono la completezza quando alla cultura, alla natura ed all’archeologia vengono affiancati i sapori e gli odori dei prodotti tipici di questa zona, che sono anch’essi “reperti archeologici parlanti” e “sintesi” delle genti (molto eterogenee) che caratterizzano questa provincia. Partendo dai paesaggi contraddistinti dai pascoli di montagna, passando per gli uliveti di collina dove si alleva l’oliva itrana dal gusto e dal sapore intensi, si arriva ai vigneti di nero buono e di malvasia puntinata, passando per gli allevamenti, regno della bufala e dei prodotti incredibili del suo latte.
Ultimo, ma non trascurabile vantaggio, il clima temperato, che permette di “vivere il territorio” anche in inverno, quando il ritmo è dato dalle migrazioni degli uccelli, dai riti, gli eventi e le feste delle genti che in ogni zona hanno una storia particolare da raccontare e tramandare.
Insomma, viaggiare nel Sud del Lazio è come compiere il giro d’Italia in pochi chilometri, come in un riassunto, come in una metafora.
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