Il Giardino di Ninfa, classificato tra i primi 10 giardini più belli del mondo, è uno splendido esempio di poesia e di architettura medievale.
Circondato dalla natura, da mura e torri, da chiese, monasteri e villaggi, il giardino di Ninfa copre una superficie di circa 105 ettari.
Il giardino si trova ai piedi dei monti Lepini, in provincia di Latina; ed è il luogo dove molti scrittori, come Virgina Woolf, Truman Capote, Ungaretti e Moravia, hanno trovato ispirazione per le loro creazioni, un vero salotto letterario.
Al giorno d’oggi i giardini di Ninfa si presentano come pittoreschi resti di una antica città (Ninfa) con: castello, palazzi, chiese e torri dell’orologio medievali, il tutto circondato dall’abbraccio di una lussureggiante vegetazione.
Numerosi ruscelli scendono dalla montagna per formare un piccolo lago.
Il giardino è un capolavoro paesaggistico, un incredibile mix di colori, profumi e design.
All’interno del giardino si possono ammirare oltre 1300 specie di piante tra cui 19 varietà di magnolia, betulle, iris acquatici e aceri giapponesi.
A primavera, i ciliegi ornamentali fioriscono creando un’atmosfera fiabesca.
La flora nel Giardino di Ninfa
Gli amanti delle rose rampicanti troveranno un paradiso in terra.
Le rose sono sostenute sulle rovine della città antica e contano molte specie, rare e non (Rosa banksiae banksiae, RosaTausendshön, Rosa ‘Mme. Alfred Carriere’, Rosa filipes ‘Kiftsgate’, Rosa ‘Gloire de Dijon’, Rosa ‘Climbing Cramoisi Supérieur’. Rose arbustive costeggiano il fiume, ruscelli, sentieri o formano letti di Rosa roxburghii, Rosa ‘Général Shablikine’, Rosa ‘Mutabilis’, Rosa hugoni, Rosa ‘Ballerina’, Rosa ‘Iceberg’, Rosa ‘Max Graf’, Rosa ‘Complicata’, Rosa ‘Penelope e Rosa ‘Buff Beauty’).
Grazie alla varietà della botanica, ogni mese il giardino presenta fioriture, colori e profumi distintivi.
Per apprezzarne appieno tutti gli aspetti, in un mondo ideale potremmo visitarlo in diversi periodi dell’anno, dalla primavera all’autunno (le stagioni in cui il giardino è aperto al pubblico).
Storia della città di Ninfa
Il nome Ninfa deriva da un tempio di epoca romana costruito nei pressi dell’attuale giardino e dedicato alle divinità delle acque sorgive.
L’antica città di Ninfa, dove oggi si trovano i giardini, ebbe un’esistenza difficile: spesso contesa da diverse famiglie, fu distrutta e ricostruita in più di un’occasione.
Nel VIII secolo entrò a far parte dell’amministrazione pontificia ed ebbe un ruolo strategico per la presenza della via pedemontana che permetteva di recarsi al sud evitando la Via Appia spesso impaludata.
Nel 1159 il cardinale Rolando Bandinelli fu incoronato pontefice Alessandro III nella chiesa di Santa Maria Maggiore, i ruderi della quale sono ancora oggi visibili.
Fu distrutta per ordine dell’imperatore Federico Barbarossa dopo che il Papa, suo nemico, si era rifugiato nella città.
Nel 1298 Benedetto Caetani, noto come Papa Bonifacio VIII, acquistò Ninfa ed altri territori limitrofi per suo nipote Pietro II Caetani; per circa cento anni fu un punto di contesa tra loro e i Borgia.
Alla fine del 1300 la città fu saccheggiata e distrutta da parte delle truppe sostenitrici dell’antipapa nel Grande Scisma; la città non fu più ricostruita ed iniziò il suo declino, causato principalmente dalla diffusione della malaria che infestava la vicina pianura.
La nascita del Giardino di Ninfa
Fu solo alla fine del 1800 che i Caetani tornarono: prosciugarono le paludi, rimossero la maggior parte delle erbacce che coprivano le rovine, piantarono i primi cipressi, lecci, faggi, una querce, faggi, un gran numero di rose, e restaurarono alcune delle rovine, creando così un giardino romantico in stile inglese.
La storia del giardino stesso inizia nel 1921, quando il nobile e diplomatico italiano Gelasio Caetani iniziò la bonifica dell’area per farne una residenza estiva.
Restaurò alcune rovine, tra cui la torre e il municipio, e iniziò il giardino, piantando specie botaniche che recuperò all’estero durante i suoi viaggi.
Aiutato dalla madre, Ada Wilbraham, che aveva conoscenze botaniche, pose le basi per un giardino che, grazie al microclima favorevole di Ninfa, si sviluppò meravigliosamente.
Infatti, il clima si rivelò ideale per il fiorente sviluppo del giardino, grazie all’elevata umidità garantita dal fiume Ninfa e dalla scogliera della Norma, che impediva il passaggio delle nuvole più basse provocando frequenti piogge.
Verso il 1930, grazie alla sensibilità di Marguerite Chapin e più tardi di sua figlia Leila, il giardino cominciò ad acquisire l’incanto che oggi lo contraddistingue oggi.
La creazione del parco è stata principalmente guidata dalla sensibilità e dal sentimento, seguendo una direzione libera, spontanea e informale, senza una geometria stabilita.
L’ultima erede e giardiniera, Lelia, curò il giardino come un grande quadro, essendo lei una pittrice, accostando colori e assecondando il naturale sviluppo delle piante, senza forzature, ed evitando l’uso di sostanze inquinanti.
Oggi rimangono i ruderi di cinque chiese i cui affreschi furono distaccati nel 1971 per essere conservati nel castello Caetani di Sermoneta: san Giovanni, san Biagio, san Pietro fuori le mura, san Salvatore e santa Maria Maggiore.
Visitare il Giardino di Ninfa
Al fine di preservare il delicato equilibrio ambientale la visite al Giardino di Ninfa sono organizzate, da marzo a novembre, soltanto alcuni giorni dell’anno.
La visita è particolarmente piacevole nei mesi di aprile e maggio, quando la fioritura è al suo massimo splendore.
ORARI validi nei giorni di apertura al pubblico
L’ingresso al Giardino è suddiviso in fasce orarie a partire dalle ore 9.00
aprile, maggio e giugno dalle 9.00 alle 18.00
luglio, agosto e settembre dalle 9.00 alle 18.30
ottobre e novembre dalle 9.00 alle 15.30
Per i costi, gli orari e la prenotazione potete visitare il sito ufficiale: www.giardinodininfa.eu