Sabato 25 Ottobre s’inaugura una nuova mostra collettiva, dal titolo “Angeli e Demoni”, presso la galleria “IL Leone” di via Aleardo Aleardi 12, Roma.
La gallerista e curatrice Claudia Bevilacqua, ha puntato stavolta su uno dei temi più affascinanti e intriganti della storia umana, per offrirne una rilettura in chiave artistica…
La tradizione ebraico-cristiana sostiene da sempre l’esistenza di esseri intermedi tra Dio e l’uomo. Essi sono posti come incarnazione del bene, gli angeli, o del male, i demoni.
Per conoscerne più a fondo la funzione occorre risalire all’origine dei due termini…
La parola “greca” “Anghelos” significa messaggero, annunciatore, portatore di notizie, sempre benefiche secondo la tradizione.
L’altro termine, Demoni deriva anch’esso dal greco e precisamente da “Daimon”, che indicava genericamente un essere a metà strada tra dei e uomini: il cristianesimo lo connotò, con accezione negativa, come entità malvagia, associandolo agli angeli caduti insieme a Lucifero.
Le due categorie di esseri cui fanno riferimento sono diventate, inevitabilmente, fonte d’ispirazione perenne per innumerevoli generazioni d’artisti che, nel rappresentarli, ovviamente hanno fatto riferimento alla loro iconografia originale.
Più recentemente però i due termini, penetrati profondamente nella cultura secolare, hanno subito una visibile trasformazione da parte dell’immaginario collettivo, decisivo nell’attribuirgli specificatamente il generico significato di “bene” e “male”. Così facendo si è determinata l’estensione della nomenclatura originaria agli esseri umani, focalizzandosi su comportamento, personalità, azioni, espressioni, financo pensieri…
Di questo nuovo status ideale hanno tratto alimento tutte le arti, nessuna esclusa, ma in particolare l’arte figurativa, in altre parole pittura e scultura.
Sì sono, infatti, moltiplicate le interpretazioni sul tema, ampliando enormemente, di conseguenza, la gamma espressiva, dilatata all’inverosimile.
Ne è un chiarissimo esempio, la mostra in oggetto, costituita quasi interamente da opere che si spingono ben oltre le rappresentazioni dei maestri della pittura dei secoli scorsi, in cui entrambe le creature si presentavano nelle forme legate alla consuetudine cristiana.
Se, ad esempio, esaminiamo Preziosa Censori, troviamo l’accento sulla dualità tra luce e ombra; Miro Frei ritrae solo la mano dell’Angelo, posata sulla spalla di un disperato malato di AIDS; Max Guarini offre una potente suggestione, tutta contemporanea, attribuendo la “patente angelica” a madre e figlio abbracciati (l’amore, bene supremo) e quella demonica alla folla indifferente intorno a loro; Giacomo Minella preferisce due figure, dagli inequivocabili e antichi tratti distintivi, che si disputano un essere umano che ambisce alla conoscenza universale grazie all’AI; per Antea Pirondini l’angelo diviene “musa ispiratrice”, mentre un, insolitamente umano, Lucifero rivolge lo sguardo dolente al cielo dal quale è stato cacciato; Sara Caracciolo invece attribuisce alla figura dell’angelo una visione salvifica, impersonificata dalla bianca fune con la quale incoraggia l’umanità all’ascesa verso il cielo…
Questi pochi esempi sono esplicativi della ricchezza ispirativa che la mostra contiene, divenendo insieme spunto e supporto a una riflessione che travalica potentemente gli ordinari confini del tema.
Eccoli tutti gli artisti che si sono cimentati in questa impegnativa prova:
Nana (Anna Aslanidi), Marika Nelly Belotti, Loredana Burac, Vincenzo Cali’, Isabel Carafi, Remo Carradori, Monica Catto, Elena Cella, Preziosa Censori, Umberto Falvo, Giusy Foresta, Miro Frei, Debora Gentile, Sandro Gentilini, Max Guarini, Lidia Iuzzolino, Davide Leocata, Maria Cristina Lucidi, Giacomo Minella, Maria Teresa Molnar, Antea Pirondini, Sara Caracciolo, Teodora Ricciardi, Fabiola Rocchi.
La presentazione critica è affidata al regista Domenico Briguglio, sempre pronto, da par suo, a incantare la platea del pubblico che vorrà partecipare a questo evento imperdibile.
