Mercoledì 24 aprile 2024, alle ore 21, debutta per la prima volta a Roma al Teatro Parioli Anna dei miracoli di William Gibson, con l’adattamento e la regia di Emanuela Giordano.
Mascia Musy interpreta il ruolo di Anna, insieme a lei in scena Fabrizio Coniglio, Anna Mallamaci, Laura Nardi. Le scene e le luci sono di Angelo Linzalata, i costumi di Emanuela Giordano, le musiche di Carmine Iuvone e Tommaso Di Giulio.
Lo spettacolo, prodotto da La Pirandelliana in collaborazione con Lega del Filo d’Oro, sarà replicato fino a domenica 28 aprile.
Cosa succede quando in una famiglia arriva il figlio “difettato”, quello che pensavi nascesse solo in casa d’altri? Cosa succede ad un padre e una madre che si confrontano quotidianamente con l’esistenza di una creatura che hanno messo al mondo ma con cui non possono comunicare? Helen non vede, non sente e non parla. E i suoi genitori non sanno dove sbattere la testa. La pietà e la rabbia, la speranza e il senso di sconfitta, l’amore e l’odio, ogni sentimento è concesso, ogni reazione è imprevedibile. E lei, Helen, cosa percepisce di quello che ha intorno? In una società dove solo il bello è vincente, solo il sano è tollerato, padre e madre non hanno scampo: Helen va allontanata, messa in un istituto, nascosta, dimenticata. Ma in casa arriva Anna, dura, inflessibile, con una storia di semi cecità alle spalle, una vita trascorsa in mezzo a creature “difettate”. È una storia vera e racconta l’epocale passaggio alla lingua dei segni, considerata tra le prime dieci grandi scoperte della storia moderna, un bene immateriale dell’umanità, una rivoluzione linguistica che ha permesso di aprire un dialogo tra chi parla e chi non parla. La lingua dei segni, in questo caso applicata sul palmo delle mani, un alfabeto tattile, che permetterà a Helen di raccontare la sua storia, di apprendere, di esprimere sentimenti e necessità, di crescere e di farsi rispettare. Grazie a un adattamento che va all’essenza, Anna dei miracoli ci racconta tanto di noi, dei nostri limiti e del coraggio che ci vuole a superarli.
Al suo debutto a Broadway, nel 1959, questo piccolo capolavoro riscosse un successo straordinario e venne replicato ininterrottamente per quasi tre anni e oggi più che mai questa storia ci restituisce con forza il valore di chi non accetta di rassegnarsi.