Prende il via il 2 luglio la rassegna ApritiTuscia del Teatro Null, finanziata dalla Fondazione Carivit e dai Comuni che vi partecipano.
Sono otto i Comuni coinvolti in questo progetto: Bagnoregio, Castiglione in Teverina, Celleno, Civitella D’Agliano, Farnese, Gradoli, Graffignano/Sipicciano e Montefiascone, per ben 13 serate. “Uno degli obiettivi fondanti, che perseguiamo da anni” – ci dice Gianni Abbate il direttore artistico – “E’ quello di far apprezzare gli eventi non solo da un pubblico adulto, ma anche da fasce di età più giovani per avvicinarli al mondo della cultura e del teatro, in maniera semplice e accattivante.
E’ così che le ultime prove del nuovo spettacolo, “L’inaspettato ispettore”, potranno essere seguite da giovani spettatori con i quali dopo si discuterà dello spettacolo e sulla metodologia di messa in scena.
La rassegna ApritiTuscia intende essere anche un’opportunità per il territorio in termini di conoscenza, approfondimento, bellezza, qualità e condivisione, andando a riscoprire, nei vari Comuni, angoli meravigliosi della Tuscia. Veniamo alla programmazione, dove avremo ben tre prime e una nuova edizione dello storico lavoro sul Titanic.
Invece, domenica 3 luglio ore 18,00, ci ritroveremo alla Rocca dei Papi di Montefiascone dove presento “Pinocchio o il rifiuto di crescere” insieme ad Ennio Cuccuini. Cosa succede quando si affronta un racconto molto noto? E cosa succede quando analizzando il linguaggio si aprono nuovi punti di vista che lo rendono più intricato e dirompente? Questo ed altro si ritrova in questo reading tratto dalla Filastrocca di G. Rodari dedicata al nostro burattino. La lunga, agile e vivace filastrocca di Rodari, usata per il nostro lavoro, è fedele al testo originale, le caratteristiche dei personaggi vengono tutte rispettate e le diverse sequenze narrative ci riportano al racconto di Collodi che ha educato e divertito intere generazioni. Ma la particolarità del nostro intervento sta nell’uso dei dialetti per i vari personaggi.
Siamo in due in scena ma la gamma di timbri vocali e dialetti usati, ci danno la possibilità di ricreare un racconto polifonico che racchiude tutto il mondo di Pinocchio. La storia è sì di un burattino che diventa bambino vero, ma è anche l’esito ultimo di una polarità insita in ognuno di noi, adulto e bambino: quella tra bene e male, tra saggezza e brivido, tra maturità ed incoscienza. La storia di Pinocchio non finisce quando il burattino diventa bambino, ma quando si carica sulle spalle il padre Geppetto, rievocando la scena di Enea che fugge dall’incendio caricandosi il vecchio padre Anchise sulle spalle. Vi aspettiamo per queste nuove avventure.”
Ingresso gratuito.