L’Oratorio dell’Annunziata sorge nelle prossimità dell’antica via Pedemontana, strada percorsa per tutto il Medioevo, quando l’Appia non era più utilizzabile a causa dell’avanzare della Palude. Sulla via di accesso alla città dell’antica Cora, L’oratorio della SS. Annunziata, fuori porta Romana, si erge ai margini della strada che nel Medioevo collegava Cori a Velletri e da qui, tramite l’Appia, a Roma. Tradizionalmente inquadrato alla fine del XIV secolo, l’analisi delle murature del complesso architettonico, correlata da quella relativa alla sua committenza, hanno suggerito di spostare l’erezione del monumento al secondo decennio del Quattrocento.
L’emblema, dipinto a lato dell’episodio dell’Annunciazione con cinque torri d’oro in campo rosso, circondate da otto lupi sull’orlo bianco dello scudo, insieme all’epigrafe commemorativa che corre sull’archivolto del portale di facciata (DE SPAGNIA FUIT QUI ME LEGERIT DICAT UNU(M) PATER N(OSTE)R P(RO) A(N)I(M)A MEA), si riferiscono al cardinale Pedro Fernández de Frías, personaggioche patrocinò la costruzione dell’oratorio insieme al Comune di Cori.Pedro Fernández de Frías si trovò a stringere rapporti con Cori nel burrascoso clima creato dalla presenza durazzesca nella Marittima (1411-1413) e a maturare la decisione di fondare, accanto alla chiesetta campestre di S. Silvestro, l’oratorio della SS. Annunziata e di affrescarlo con un ciclo vetero e neotestamentario, ispirato al programma pittorico dell’antica basilica vaticana, di cui ricoprì la carica di arciprete nel 1412.
Dal punto di vista architettonico, la cappella ha una pianta rettangolare (m 8 x 4), con volta a botte archiacuta. Le spesse pareti perimetrali presentano una cortina in conci ben squadrati di calcare e tufo, del tutto simile ai sistemi costruttivi impiegati nei cantieri romani del primo trentennio del Quattrocento. L’elevata qualità del manufatto, tale da competere con le coeve fabbriche di committenza pontificia e cardinalizia, si esplica nell’alternanza materica e cromatica tra la fascia basamentale in corsi di calcare (ad esclusione della facciata) e l’alzato in filari di tufo. Questi ultimi si interrompono ben al di sotto dell’attuale linea di gronda e indicano il punto d’imposta dell’originaria copertura a doppia falda (i segni degli spioventi si apprezzano nella parete di facciata). Sul lato sud-occidentale una coppia di contrafforti a sperone, perfettamente ammorsati alla cortina, si alterna a due monofore, uniche aperture ad illuminare l’aula di culto. La facciata si caratterizza per pochi e qualificanti elementi,allo stemma del Comune di Cori, privi ormai della decorazione policroma a tessere musive di ascendenza cosmatesca, si scorge, al di sopra dell’ingresso, una mensolina (forse un portalampada) con listello in calcare modanato, sul quale è scolpito un rametto di ulivo, probabile riferimento alla martire Oliva. Sotto il profilo progettuale, l’Annunziata aderisce ad un linguaggio costruttivo dichiaratamente quattrocentesco, senza rinunciare a retaggi gotici, sia nell’uso dei contrafforti per le fiancate che nella formulazione dello spazio interno.
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All’interno la cappella conserva notevoli affreschi, che si estendono sull’intera superficie delle pareti e della volta, raffigurando storie del Vecchio e del Nuovo Testamento, santi e apostoli. Le scene, inquadrate da sottili colonnine e organizzate secondo registri, sono riferibili a diverse maestranze, alternatesi nel periodo compreso tra il secondo decennio e la metà del XV secolo. Diversi studi indicano nella primitiva iconografia espressa nell’oratorio di Cori il più tardo modello di riferimento per la perduta decorazione della navata della basilica medievale di S. Pietro in Vaticano. L’oratorio è stato definito “la Cappella Sistina dell’Agro Pontino”. Essa è fruibile solo su prenotazione, pertanto è indubbiamente un occasione da non perdere!
ORARIO
Sabato: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00
Note: Visite ogni 15 minuti, gruppo di massimo 10 persone.
Domenica: 10:00 – 13:00 / 15:00 – 18:00
Note: Visite ogni 15 minuti, gruppo di massimo 10 persone.