Le origini del Carnevale sono antichissime, affondano le radici nei riti etruschi ed in quelli romani volti a celebrare il ritorno della fertilità ed il passaggio dall’inverno alla primavera. Nell’antica Roma nel mese di febbraio si celebravano i Saturnalia, dei lunghi giorni di festa dedicati al dio Saturno: secondo la mitologia Saturo è il dio l’età dell’oro, un’età in cui l’uguaglianza, l’abbondanza e la felicità erano alla portata di tutti.La celebrazione dei Saturnalia consisteva quindi nel riprodurre l’età dell’oro attraverso sontuosi banchetti, balli sfrenati e dissolutezza. Le gerarchie e gli obblighi sociali venivano messi da parte ed anche gli schiavi partecipavano ai festeggiamenti eleggendo un Princeps, vestito con abiti sgargianti e una maschera, come caricatura della classe dominante. Con il passare del tempo ed il susseguirsi delle epoche si iniziò a parlare di Festa dei Pazzi seguendo l’antica tradizione del “è lecito essere folli una volta l’anno!” e, sebbene la Chiesa Cattolica ne avesse per un lungo periodo vietato le celebrazioni, la tradizione continuò a tramandarsi sino ai nostri giorni.Il Carnevale che noi tutti festeggiamo oggi è strettamente legato alla religione e, in particolare, al periodo di Pasqua. La Pasqua viene preceduta dal periodo di Quaresima durante il quale, per cinque settimane, è vietato mangiare carne ed il Carnevale precede proprio questo periodo. La parola Carnevale deriva infatti dal latino “carnem levare” che vuol dire “eliminare la carne” e sta ad indicare il banchetto del martedì grasso prima del digiuno della Quaresima che inizia con il mercoledì delle ceneri.La settimana del Carnevale è quindi dedita ai travestimenti, al divertimento ed al buon cibo e viene celebrata non soltanto in Italia ma anche in molte altre parti del mondo.