In occasione della Giornata Nazionale A.D.S.I. 2023 sarà possibile effettuare la visita guidata al Castello (Piano nobile, Armeria e Terrazza Panoramica).
Orario visite 11:00/13:00 – 14:00/16:00
Il Castello di Roccalvecce appartiene dalla metà del 1600 ai Costaguti, famiglia di banchieri genovesi, che lo acquisirono come residenza di villeggiatura Verso la metà del 1500 i Costaguti “uomini d’affari capaci e quattrinosi” (L. Lotti) per ampliare le loro fortune si trasferirono a Roma.
Quì nel 1585 il “pater familias” Vincenzo Costaguti acquistò dalla famiglia Patrizi il palazzo sito in Piazza Mattei per farne la propria residenza. Il palazzo fu acquistato per una cifra irrisoria, circa 1000 scudi, in virtù di un credito di circa 26.000 scudi che il Costaguti aveva accumulato nei confronti di Monsignor Costanzo Patrizi, tesoriere di Papa Paolo III Farnese, che si era ritrovato paurosamente inguaiato per incaute speculazioni finanziarie. Dal punto di vista commerciale Piazza Mattei si trovava allora in una posizione strategica compresa tra il ghetto, l’isola tiberina e il porto di Ripetta.
Agli inizi del 1600 i Costaguti, trovatisi al culmine delle loro fortune, riuscirono ad attirare a Palazzo i migliori artisti operanti a Roma, come il Guido Reni, Domenico Zampieri detto Il Domenichino, Giovanni Lanfranco e Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, soltanto per citarne alcuni, che adornarono gli interni del palazzo con splendidi affreschi. In seguito i Costaguti furono insigniti da Papa Innocenzo X del titolo di “Marchesi di Baldacchino”, onorificenza riservata a pochissime famiglie nobili romane e che, ancora oggi, è testimoniata dalla presenza del grande baldacchino posto nel salone d’ingresso del Castello di Roccalvecce.
La definizione indica il privilegio di tenere all’interno della propria residenza un baldacchino rosso con poltrona dorata per ricevere il Sommo Pontefice e altresì l’onore di tenere le aste che sorreggevano il baldacchino papale durante le cerimonie. Gli Afan de Rivera invece sono un’ antichissima famiglia di origine spagnola che proviene dalle Asturie. Le prime notizie scritte che si hanno degli “Afan de Ribera” risalgano addirittura al 800 d.c. e mettono in luce la discendenza della famiglia da Don Ramiro III, Re di Leon. Uno dei rami della famiglia si trasferì in Italia durante il Regno di Napoli nel 1784. Capostipite italiano della famiglia fu Don Perafan Afan de Rivera che rivestì le cariche di Vice rè del Regno di Napoli e Governatore dello Stato dei Presidi. In seguito, nel 1800 Pietro Afan de Rivera sposandosi con Donna Maria Costaguti, ultima discendente della famiglia, unì il suo cognome a quello dei Costaguti.
Donna Maria Costaguti portò in dote nella famiglia Afan de Rivera tutti i possedimenti e i titoli nobiliari che appartenevano alla famiglia Costaguti, tra i quali quello di “marchesi del baldacchino” e “Marchesi di Roccalvecce, Sant’Angelo e Sipicciano”. Sia il Palazzo Costaguti di Roma che il Castello Costaguti di Roccalvecce sono tutt’ora proprietà appartenenti alla famiglia Afan de Rivera Costaguti, che le abita e le custodisce ormai da secoli nel rispetto della tradizione.