Il 24 Agosto 2019 presso il Borgo medievale di Pianiano si terrà il consueto convivio medievale.
Sarete immersi in una atmosfera antica e potrete degustare un menù d’epoca alla corte dei Farnese, il tutto allietato da giocolieri, sputafuoco e trampolieri dei Viatores.
?♂️ Vi aspettiamo non mancate !
‼️ Per info e prenotazione potete contattare i nr 3334227151 / 3289195232
I posti sono limitati.
Il Borgo di Pianiano presenta le caratteristiche della tipica cittadella etrusca arroccata su una rupe con fossi sottostanti. Le leggende su quell’epoca raccontano della monumentale tomba di una principessa Rasenna persa sotto i suoi tufi. Il toponimo Plandianum si fa risalire al latino Planium Dianae, consacrazione forse alla dea della caccia e dei boschi. Effettivamente, nonostante oggi Pianiano sia la porta sud della Maremma, fu un territorio silvano fino all’epoca moderna. Un’altra leggenda vuole l’attribuzione ad una sua bellissima e mitologica sovrana guerriera. Il racconto narra come la principessa Diana, guidata da un mistico richiamo, trovò per prima le antiche tombe degli Etruschi nella Valle del Fiora e ne portò i sarcofagi nella chiesetta del Castello.
Pianiano fu abbandonata sul finire del XVII secolo per la malaria che lo infestava, portata dagli acquitrini sfuggiti di mano allo sfruttamento degli incolti di epoca medievale. Nel 1729 il Borgo e le sue terre furono annesse alla Comunità di Cellere. Pianiano tornò ad essere abitato da una colonia di oltre 200 rifugiati cristiani provenienti dall’Albania ottomana, cui papa Benedetto XIV nel 1754 ne assegnò il feudo. Provenivano dalla città e dalla provincia di Scutari (Skodra), ed alcune famiglie dall’attuale Montenegro, allora territorio turco-albanese. Al loro insediamento trovarono il Borgo completamente in rovina e fagocitato dalla vegetazione delle boscaglie attorno. Nel giro di pochi anni lo ristrutturarono ed iniziarono a disboscare i terreni dell’antico feudo, avviando quel processo di trasformazione del paesaggio -da silvano ad agricolo- che terminò negli anni ’50 del Novecento con le opere di bonifica ed assegnazione di terre dell’Ente Maremma.
Nell’epoca d’oro del brigantaggio, Pianiano vide dare i natali al leggendario brigante Domenico Tiburzi, che con i suoi vent’anni di latitanza nelle macchie castrensi si meritò l’appellativo di “Re del Lamone”.
Pianiano è un borgo racchiuso entro le mura castellane.