Il Supercinema ospita anche la serata del 12 novembre, sempre dalle 21, dedicata alla Compagnia EgriBiancoDanza che porta il “Dittico contemporaneo” composto da “Estratto da Apparizioni” e “A_way”, firmati da Raphael Bianco, che pone al centro della sua indagine coreografica l’essere umano traendo ispirazione da istanze politiche e sociali e dall’intimità dell’anima.
Il primo pezzo è infatti una riflessione sulla percezione dell’uomo e sul limite fra realtà e irrealtà.
“A_way” dà invece corpo alle sensazioni di un periodo di profonda inquietudine interrogandosi sul ruolo dell’artista come testimone e interprete del tempo presente.
Compagnia EgriBiancoDanza
Dittico contemporaneo
Estratto da APPARIZIONI
Ideazione e coreografia Raphael Bianco
Assistente alla coreografia Elena Rolla
Maitre de Ballet Vincenzo Galano
Costumi Melissa Boltri
Danzatori 8
Produzione Fondazione Egri per la Danza
Con il sostegno di MIC – Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Fondazione CRT, TAP – Torino Arti Performative, Studio Rolla
In questo balletto dal titolo Apparizioni vorrei sollecitare la fantasia degli spettatori. Questa serata è una riflessione su ciò che appare e scompare ai nostri occhi in forma concreta o impalpabile. Differenti quadri di danza sulla percezione dell’animo umano rispetto a eventi, persone, sogni e pensieri che pervadono la nostra vita, con una considerazione: qual è il limite fra realtà e irrealtà? In questa occasione ho voluto una danza priva di narrazione, ma profondamente intrisa di significati, in parte oscuri e misteriosi, ma forse, proprio per questo motivo, in grado di stimolare diverse riflessioni ed emozioni negli spettatori.
Raphael Bianco
A_way
Ideazione e coreografia Raphael Bianco
Assistente alla coreografia Elena Rolla
Maitre de ballet Vincenzo Galano
Musica Arvo Pӓrt
Costumi Melissa Boltri
Danzatori 6
Produzione Fondazione Egri per la Danza
Con il sostegno di MIC – Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Fondazione CRT, TAP – Torino Arti Performative
In un periodo di profonda inquietudine, mi interrogo sul ruolo dell’artista come testimone e interprete del tempo presente. Ho voluto dare corpo alle sensazioni di questo periodo di guerra vicina, soprattutto per l’attesa snervante di chi inerme si è trovato sull’orlo di un abisso, davanti al bivio delle scelte, partenza o resistenza, trovare un modo per vivere o per andare via come suggerisce il gioco di parole inglese (a_way). La musica di Arvo Pӓrt, compositore estone che sotto il dominio sovietico scrisse la partitura da me scelta dal titolo “Sara was ninety years old”, che però per motivi di censura venne intitolata “Modus”, regala con la sua musica bellezza e dolore, speranza e mistero: questa è la prospettiva su cui si snoda una danza inquieta e adrenalinica alla ricerca di pace.
Raphael Bianco