Davanti al Circo Massimo, il 3 e 4 maggio, dalle 10.30 alle 20, torna “Ficus al Massimo”, il caratteristico mercatino di artigianato, vintage e design.
La manifestazione si tiene presso il Garum Museo della Cucina, in via dei Cerchi, 87. Ficus al massimo è un fenomeno culturale che sta riscrivendo il rapporto tra la Capitale e l’artigianato di qualità
Il mercatino
Progetti nel campo del design, creazioni handmade, illustrazioni, poster, flower design, upcycling, fashion design, home decor, candele, incensi e profumatori aromaterapici bio&veg, ceramica, piante grasse rare e vinili. Una ricca selezione di capi vintage che celebrano la storia del design e della moda, in un’ottica di sostenibilità, celebrando il riuso. Soluzioni creative ed originali per la decorazione della casa come ad esempio lampade realizzate con oggetti del passato unici, speciali e spesso smarriti, pensate per restituire vita ai ricordi e corpo alle emozioni.
Ad allietare il market musica dal vivo in entrambe le giornate, buon cibo e cocktail. Domenica a suonare sarà la band Filuccio e i Fattacci con un vasto e a volte nascosto repertorio romanesco, fatto anche di passagalli, serenate, saltarelli, scherzi, monologhi e sonetti musicati. Brani classici e famosi si alternano ad altri meno conosciuti ripescati con attenzione e passione negli archivi musicali. Non mancano i monologhi irriverenti e le canzoni umoristiche tratte dalla cosiddetta rivista e dall’avanspettacolo di inizio ‘900.
Girando nel Museo si può anche ammirare attrezzi da cucina dal ‘500 ai giorni nostri. Si tratta delle più svariate e curiose strumentazioni usate nel corso dei secoli per l’arte della panificazione, la pasticceria e la gelateria. Ad oggetti di uso quotidiano, come gli stampi barocchi per torte e biscotti – si alternano pezzi di design come le bellissime cucine a gas degli anni ’50. Salendo al piano superiore si possono ammirare estratti di testi antichi e articoli di riviste d’epoca dedicati all’arte culinaria e incastonati in eleganti vetrine, ricettari cinquecenteschi come quello del cuoco “segreto” di Papa Pio V e la prima ricetta del supplì del 1832.
INGRESSO GRATUITO
