Con grande coinvolgimento affettivo abbiamo inserito nella programmazione delle mostre da tenere in Pinacoteca nel 2019 quella di Giancarlo Isola. Per varie ragioni, e la prima è senz’altro la sua caratura artistica.
Isola ha sempre avuto un rapporto privilegiato con Gaeta sin da quando vi giunse per insegnare nel Liceo scientifico. Siamo nei primi anni ’60. Lui, nato a Livorno nel 1928, città di mare, ma ormai da anni residente a Roma dai tremendi anni dell’ultimo conflitto mondiale, si sentì subito a suo agio nella nostra città e si inserì facilmente nell’ambiente artistico che andava ricreandosi intorno al Porticato Gaetano e coloro che lo idearono. Strinse cordiale amicizia soprattutto con Mario Cibelli (durante la sua permanenza gaetana tenne il suo studio in una sua casa in Piazza Traniello), Manlio Alfieri, Nicolina Di Ciaccio, Armando Polito, Nicola Magliocca, ma anche con Domenico Purificato che in quegli anni trascorreva lunghi periodi nella sua casa sulla Catena.
Isola già aveva nel suo curriculum mostre importanti e partecipazioni alla Quadriennale romana e venne accolto dall’ambiente artistico locale con molto rispetto e vivo interesse per la qualità delle sua pittura che non poco influenzò, con quella di Purificato, il percorso dei pittori gaetani. Nel 1964 venne chiamato dagli organizzatori a far parte della giuria del Porticato, e vi rimase finché la manifestazione restò in vita (1966).
Nel 1991, scrisse una bella introduzione nel catalogo del X Porticato e successivamente, nel 1999, fu chiamato a presiedere la giuria della Rassegna quando fu ripresa definitivamente, rimanendovi anche l’anno successivo.
Nel 2008, il Comune di Gaeta, su proposta della nostra Associazione, gli conferì il Premio Una vita per l’Arte che ritirò per lui, ormai in condizioni fisiche precarie, il figlio Pierluigi. Nell’occasione fu allestita una piccola mostra in suo omaggio con opere della produzione più recente.
Giancarlo Isola, pur rimanendo sostanzialmente nell’ambito del figurativo e credendo fermamente ad una ricerca nella pittura e nella storia della pittura, anche se la sua carriera inizia come ceramista, (vedi le due ceramiche esposte nella sala delle conferenze) ha tuttavia cercato soluzioni personali con misurati e calibrati sconfinamenti nelle istanze artistiche dell’avanguardia storica (vedi il primo Mondrian e un certo Kandisky), che negli stessi anni in cui egli operava si andavano affermando in contrapposizione al figurativo.
Tuttavia non se ne lasciò mai conquistare completamente, come è stato per Sironi, Vespignani, Gerntilini, Migneco, Maccari, tanto per citare alcuni artisti in cui potrebbero cogliersi assonanze durante il suo lungo percorso d’arte. La sua pittura negli anni è andata alleggerendosi e schiarendosi: dai toni bituminosi, sofferti e crepuscolari degli esordi (Sala 3), è passata gradualmente ad una luminosità mediterranea. Dalle periferie malinconiche e buie, siano esse angoli di paesi di mare con vecchie barche a secco e reti ad asciugare, o scorci di palazzi anonimi di anonime città ancora sofferenti per i danni della guerra, (Sala 2),è passato a manifestare il suo tripudio per la natura e il desiderio di dar vita e dignità ai luoghi della memoria, agli oggetti semplici, ammantandoli di colori cangianti e atmosfere caleidoscopiche, dove l’uomo è pressoché assente.
Isola è stato un artista vero e coerente, che ha vissuto la pittura come mezzo per interpretare la vita, quella semplice da cogliere in silenzio, con la pazienza di chi sa ascoltare tra le pieghe del caos quotidiano, lontana dai clamori mediatici.
E non può non cercarsi la poesia della vita, anche quando essa può presentarsi severa e dura, se non si possiede sensibilità d’animo e capacità contemplativa. Giancarlo Isola, che ci ha lasciato nel 2018, era una persona gentile, educata e rispettosa della vita e della natura, degli altri e della pittura.
Ringraziamo soprattutto la signora Laura, vedova dell’artista e il figlio Pierluigi, ottimo artista egli stesso, che hanno aderito con entusiasmo al nostro invito a ricordare Giancarlo Isola nel primo anniversario della scomparsa, fornendoci il materiale necessario per allestire questa mostra che sicuramente sarà gradita a coloro che lo ricordano e agli amanti dell’arte.