Il disordine del tempo
Ai Castelli Romani la terza edizione di Transiti – Festival del pensiero e delle connessioni dedicato a Mario Perniola
Forse non tutti sanno che è nel cuore dei Castelli Romani, precisamente a Monte Porzio Catone, che avvenne una delle più significative rivoluzioni “temporali” della storia: fu infatti nella suggestiva cornice di Villa Mondragone che Papa Gregorio XIII promulgò, il 24 febbraio 1582, la bolla papale con la quale introdusse il nuovo calendario destinato a cambiare il corso del tempo: il Calendario Gregoriano, che entrò ufficialmente in vigore il 15 ottobre 1582. Un evento storico, che influenzò il computo del tempo dell’intero occidente e di buona parte del resto del mondo.
Ed è proprio sul tempo e sulle sue diverse “versioni” che il prossimo 24 ottobre, e proprio a Monte Porzio Catone, si inaugurerà la terza edizione del festival internazionale del pensiero e delle connessioni “Transiti”.
«Dedicato alla memoria del professor Mario Perniola – è la riflessione del Presidente del Consorzio SCR, Giuseppe De Righi -, il festival è promosso dalle biblioteche del Sistema Castelli Romani in collaborazione con l’Istituto Toposofia, in un percorso diffuso nel territorio, che interessa ogni anno tre diversi comuni. Esso ha due obiettivi: i) divulgare e approfondire all’interno della comunità dei Castelli Romani il dibattito e le riflessioni sul nostro tempo generate dalle innovazioni tecnologiche e scientifiche; ii) concorrere a formare un’immagine nuova e diversa dei Castelli Romani, che si fondi su valori culturali di alta qualità. L’impegno del Consorzio – del CDA, della Direzione e della struttura tutta – si concretizza di anno in anno con proposte sempre innovative e di grande qualità, grazie anche al sostegno della Regione e al supporto dei Sindaci e delle Amministrazioni comunali.»
L’obiettivo scientifico è realizzato attraverso due principali criteri: l’approccio trans-disciplinare del dibattito, e la presenza di prestigiosi esponenti internazionali del mondo filosofico, scientifico e tecnologico. Il tema della terza edizione del festival – “Il disordine del tempo – Non uniformità, non linearità e tecnologie multitemporali” – presenterà le dimensioni non uniformi e non lineari del tempo attraverso le diverse interpretazioni ad esso attribuite dalle tecnologie e dai diversi ambiti disciplinari.
Il 24 ottobre il festival inizierà a Monte Porzio, presso l’INAF – Osservatorio Astronomico di Roma, con una tavola rotonda sulle diverse caratteristiche del tempo nell’universo. Dalla relatività di Einstein alla meccanica quantistica, astrofisici e studiosi dello spazio analizzeranno, con un linguaggio comprensibile a tutti, le caratteristiche del tempo nei diversi contesti e nelle diverse spazialità del nostro universo.
La conferenza sarà seguita da una visita guidata esclusiva all’Osservatorio di Monte Porzio offerta ai partecipanti, su prenotazione.
Il 25 ottobre il festival si sposterà a Monte Compatri, nel Tinello Borghese, dove la mattina si affronterà il tema del concetto di tempo nelle filosofie mistiche orientali, attraverso una conferenza sul tema “Gli arresti di tempo”.
Nel pomeriggio, dopo la tavola rotonda sul tempo e la ritualità nell’opera di Mario Perniola, verrà proposto il tema delle temporalità dei non umani. Studiosi di diverse aree disciplinari mostreranno le caratteristiche e le varie durate del tempo nel mondo vegetale, in quello animale e nelle architetture geologiche.
Domenica 26 il festival concluderà le sue attività a Frascati, nella Sala degli Specchi, dove la mattina si parlerà delle possibilità offerte dalle tecnologie digitali e dall’intelligenza artificiale per far rivivere specie animali e vegetali estinte o per riportare in vita lingue antiche scomparse, come nel caso degli idiomi di alcune popolazioni dell’Amazzonia. La tavola rotonda avrà per titolo “Il futuro anteriore”, a sottolineare l’insolita convergenza del futuro e delle nuove tecnologie con il passato.
Il tema del pomeriggio sarà “il tempo nel cinema e nel documentario”, cui seguirà un dialogo informale sul tempo tra due giganti del pensiero della comunicazione, uno italiano, il professore emerito Alberto Abruzzese, e l’altro portoghese, il prof. Josè Braganca de Miranda.
Il festival si concluderà con un dialogo sulle macchine del tempo, ossia sulle qualità tecnologiche della temporalità, affrontando il tema della non neutralità degli strumenti tecnici per la misurazione e la sua stessa percezione.
In chiusura, una conferenza sul tempo nella musica elettronica e un concerto del musicista e percussionista Marco Ariano dal titolo “Tempo: Ritmo, divenire cose risonanti”.
Tutte le info, e a il programma su www.bibliotechecastelliromani.it
