Si terrà a Capranica sabato 2 febbraio 2019 alle ore 17:00 presso la Sala “Kimairah”, sita in via Romana 62 vicino al Municipio, una conferenza sul tema: “Il sito archeologico di Vicus Matrini nel territorio di Capranica”.
L’avvenimento culturale fa parte del ciclo di conferenze per la stagione 2018-2019 voluto dal Centro Ricerche e Studi di Capranica, di cui è Presidente il prof. Carlo Maria D’Orazi, e dall’associazione culturale “Kimairah”, di cui è Presidente l’architetto Antonio Barella di Roma; l’intero ciclo di conferenze si svolge sotto l’ègida del Comune di Capranica con l’ausilio dell’Assessore alla Cultura dr.ssa Silvia Valentini.
Relatrice della conferenza sarà la prof.ssa Maddalena Andreussi di Roma che nel 1977 ha pubblicato nell’ambito della collana archeologica “Forma Italiae” -e per conto dell’Istituto di Topografia Antica dell’Università “La Sapienza” di Roma- un importante volume su Vico Matrino nel quale ha svolto un certosino lavoro di catalogazione di tutte le emergenze di edifici di epoca romana e di tutti i reperti trovati nel sito archeologico in questione.
Importante anche la prolusione storico-archeologica del libro che fa una cronistoria di tutti gli studiosi, come il Cluverio e l’Holstenio, che sin dal XVII secolo affrontarono la questione relativa alla localizzazione di questo villaggio di epoca romana posto a cavallo della Cassia a circa quattro chilometri a nord dell’attuale Capranica e che viene menzionato nella “Tabula Peutingeriana” tra le varie stazioni di posta lungo la via Cassia.
Fu l’Holstenio a identificare nel 1633 il sito di Vicus Matrini con la zona intorno al Casale delle Capannacce (che fu residenza del famoso archeologo capranichese, del XVII secolo, Famiano Nardini che individuò il sito dell’antica città etrusca di Veio) grazie a due epigrafi rinvenute presso il casale che è situato ancora oggi lungo la consolare Cassia tra Capranica e Cura di Vetralla.
La professoressa Maddalena Andreussi si è laureata nel 1968 presso l’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi in “Topografia di Roma e dell’Italia antica”, negli anni immediatamente successivi è stata allieva della Scuola Nazionale di Archeologia di Roma di cui ha conseguito il diploma con una tesi riguardante “Vicus Matrini” poi pubblicata nella collana “Forma Italiae” nel 1977.
Nel 1973 è stata allieva della Scuola Archeologica Italiana di Atene, nel 1974 ha svolto una ricerca sulle terme romane in Grecia, nel 1975 ha ottenuto un contratto presso l’Istituto di Topografia Antica; dal 1980 è ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Storiche, Archeologiche e Antropologiche dell’Antichità, sezione di Topografia Antica.
Nell’estate del 1994 ha partecipato alla Missione Italiana a Iasos in Caria, sulla costa sud-occidentale dell’Asia Minore, allo scopo di studiare l’urbanistica della città in età ellenistico-romana e nel 1997 ha poi studiato le mura dell’isola su cui è situata la città di Iasos.
A partire dall’anno accademico 1995-96 ha svolto, presso l’Università di Roma, per la cattedra di “Topografia e Urbanistica del Mondo Classico” cicli di lezioni su argomenti vari tra cui ricordiamo “L’urbanistica delle città ellenistiche”, “La topografia di Corinto in età romana sulle tracce di Strabone e Pausania”, “Le terme romane di Atene”, “Roma, il pomerio”, “Il Peloponneso nella descrizione di Strabone”.
Nell’anno accademico 1992-93 le è stato affidato dalla facoltà di Lettere dell’Università di Firenze l’insegnamento di “Topografia dell’Italia antica”, tale incarico le è stato rinnovato sino all’anno accademico 2004-05.
Dall’anno accademico 2003-04 è stata titolare del modulo di “Topografia e Urbanistica del Mondo Classico” presso l’Università “La Sapienza” di Roma, vari gli argomenti trattati lungo il corso degli anni: “La topografia di Atene”, “Problemi topografici della Grecia in età ellenistica e romana”, “L’impianto urbano delle città greche”, “Evoluzione dell’impianto urbano delle città greche della Sicilia”, “L’urbanistica di età romana in Grecia e in Africa”.
Nel novembre 2010 ha concluso l’attività didattica ma non ha interrotto l’attività scientifica. Attualmente sta studiando, in vista di una pubblicazione, la ceramica a vernice nera della Collezione Comunale e della Collezione Bruschi Falgari del Museo Nazionale di Tarquinia, inoltre sta svolgendo uno studio delle fonti sulla topografia dell’Aventino e del Trastevere infine ricordiamo la sua ricerca in atto su “Strabone e le isole greche” con particolare riguardo all’isola di Eubea.