La Ricezione della Commedia dai Manoscritti ai Media.
È indubbio che la Divina commedia sia uno dei testi più conosciuti al mondo. Ma come è arrivata sino a noi? Quali cambiamenti, revisioni, illustrazioni ha avuto nel corso dei secoli? Come è stata accolta nel passato, stampata, amata, letta o studiata? E quali sono state le arti, gli oggetti, i pensieri influenzati dal capolavoro di Dante? A fornire una risposta a tutto questo ci pensa la mostra La ricezione della Commedia dai manoscritti ai media (a cura di Roberto Antonelli, Ebe Antetomaso, Silvia De Santis, Marco Guardo, Luca Serianni) che in un exursus nei secoli tra codici pregiati in arrivo da tutto il mondo ricostruirà, in un percorso narrativo affascinante, le vicissitudini del poema dell’Alighieri. A cominciare dal più autorevole e vicino all’Originale, l’Urbinate latino 366, fino a quelli che più hanno inciso sulla tradizione letteraria italiana, da Boccaccio a Bembo a Foscolo per arrivare ai media e mostrare così la storia della fortuna del poema.
Con gli occhi di Dante. L’Italia artistica nell’età della Commedia
Sono numerosi i riferimenti all’arte che Dante inserisce nei suoi scritti, dalla Divina Commedia alla Vita Nuova. E per avere contezza di quanto tutto ciò sia vero, arriva la mostra Con gli occhi di Dante. L’Italia artistica nell’età della Commedia (a cura di Maria Luisa Meneghetti e Alessio Monciatti) che condurrà il visitatore nel mondo artistico di Dante, potendo vedere le opere che gli erano familiari. Accanto alle riproduzioni di manufatti celeberrimi e inamovibili, saranno esposte le opere che hanno colpito la fantasia del Poeta: dal Satana a tre teste dell’affresco staccato dalla cappella vescovile di Treviso alla tavola della Madonna col Bambino di Castelfiorentino (possibile frutto della collaborazione tra Cimabue e Giotto), che segna il passaggio tra due stili pittorici che Dante aveva ben chiari in mente, o ancora a sculture lignee e marmoree che lasciano un’eco visibile nelle sue pagine.
Il visitatore inoltre potrà, grazie al docufilm Le vie di Dante. L’Italia artistica al tempo della Commedia (scritto da Roberto Antonelli e Lorenzo Mainini con la regia di Maria Teresa de Vito e curato da Renato Parascandolo), riattraversare tutti i luoghi principali della biografia dantesca, alla ricerca di quelle immagini che il poeta, nei suoi viaggi, avrà potuto vedere, trattenere nella memoria e poi rievocare nei suoi scritti.
L’esposizione è aperta fino al 25 giugno presso l’Auditorio di Villa Farnesina (via della Lungara 230, Roma) dal martedì alla domenica ore 10 – 19;