Il sito di Lucus Feroniae e l’adiacente villa dei Volusii presentano una particolare rilevanza fra le aree archeologiche intorno a Roma.
L’area del Lucus Feroniae indicava originariamente il bosco sacro (lucus) che circondava, fino alle falde del monte Soratte, il santuario dedicato a Feronia, dea sabina della fertilità dei campi, protettrice dei fuggiaschi, degli schiavi liberati e dei gladiatori, dotata di capacità taumaturgiche dai dolori dell’anima e del corpo. Come famoso luogo di culto e grazie al posizionamento al confine di Etruria, Lazio e Sabina, a breve distanza dal Tevere, il Lucus Feroniae vide nascere una fiorente comunità, centro di scambi commerciali e di culture diverse, il cui tempio, famoso per le ricchezze custodite, fu saccheggiato da Annibale nel 211 a.C.
In seguito l’insediamento diventò colonia romana e si estese su una più vasta area caratterizzata da spazi pubblici di incontro e da edifici civili e religiosi: il foro, un anfiteatro, la basilica, dove è stata rivenuta la statua della dea Feronia, templi, botteghe, necropoli e un complesso di terme. Il Lucus Feroniae fu abbandonato nel V secolo d.C.
Adiacente all’area archeologica è stata rinvenuta la Villa dei Volusii Saturnini
La villa sorge su di un terrazzo naturale, in straordinaria posizione panoramica. La costruzione è strutturata su due livelli, distinti da un criptoportico che funge da basamento ai giardini del complesso. Sul livello superiore si imposta la residenza signorile, organizzata con atrio polistilo, stanze sul lato sinistro, cubicoli e triclinio su quello destro, tablino sul fondo. Il grande peristilio con il lararium si imposta sul fianco destro del quartiere signorile. Vieni a scoprire con noi questa meraviglia!
La visita guidata sarà a cura della dr.ssa Enza Broccoli
Il ricavato sarà interamente devoluto all’Organizzazione di volontariato IL CUORE GRANDE DI FLAVIO