Riflessioni artistiche e politiche su un continente in trasformazione
Negli ultimi anni, il concetto stesso di Europa è tornato al centro del dibattito pubblico, attraversato da contraddizioni profonde, crisi identitarie e tensioni politiche che sembrano rimettere in discussione i fondamenti del progetto europeo. Guerre ai confini del continente, derive autoritarie, migrazioni forzate e fragilità istituzionali hanno riportato alla luce antiche fratture, rendendo urgente una nuova riflessione sul senso storico, politico e culturale dell’Europa. In questo scenario complesso, la conferenza L’Europa tra violenza e utopia, che si terrà mercoledì 3 dicembre 2025 presso l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, propone un momento di confronto critico e artistico sulla rappresentazione dell’Europa attraverso i secoli e sulle sue metamorfosi nel presente.
Alessandro Gallicchio, direttore del Dipartimento di Storia dell’Arte dell’Accademia di Francia, e Jana Graul, storica dell’arte presso l’Università di Amburgo, sono i co-organizzatori dell’incontro, concepito in parallelo all’uscita del numero 21 della rivista Studiolo, che dedica la sua rubrica tematica proprio alla tensione costante tra dimensione utopica e deriva violenta che caratterizza la storia europea. Il seminario si svolgerà nel Grand Salon di Villa Medici dalle 15:00 alle 18:00, con ingresso gratuito su prenotazione e possibilità di partecipazione online.
Ad aprire la riflessione sarà l’intervento di Jana Graul, Il mito di Europa e le arti, che analizza la fortuna iconografica e simbolica della figura mitologica di Europa, la principessa fenicia rapita da Zeus, divenuta nei secoli immagine cangiante e stratificata del continente. A partire da questo archetipo, Graul esplorerà il ruolo delle arti nella costruzione di un immaginario europeo, mostrando come la narrazione mitica si sia trasformata in strumento di lettura critica e specchio delle tensioni culturali tra accoglienza e conquista, tra desiderio di universalità e logiche di esclusione.
A seguire, un dialogo tra Mounira Al Solh, artista libanese-olandese, e Alessandro Gallicchio offrirà uno sguardo contemporaneo su queste tematiche. Partendo dall’opera A Dance with her Myth, presentata da Al Solh nel padiglione libanese alla 60ª Biennale di Venezia e successivamente al Bonnefanten Museum di Maastricht, i due interlocutori si confronteranno sulle possibilità dell’arte di riscrivere i miti fondativi dell’Europa, aprendo spazi di memoria condivisa e narrazioni alternative. Il confronto toccherà anche le sfide della rappresentazione politica e le potenzialità dell’immaginazione artistica nel restituire voce alle soggettività marginali e alle storie dimenticate.
L’importanza di questo incontro risiede nella sua capacità di riunire prospettive disciplinari e geografiche differenti per riflettere su una delle questioni più urgenti del nostro tempo: quale Europa vogliamo immaginare oggi? E quali strumenti critici, teorici e simbolici possiamo utilizzare per costruirla? In un’epoca segnata da profonde incertezze e da un crescente disincanto verso le istituzioni e i valori comuni, l’arte si propone come uno dei pochi spazi capaci di articolare discorsi complessi, di rimettere in circolo le domande essenziali, e di offrire visioni che, pur consapevoli della violenza del passato e del presente, continuano a credere nella possibilità dell’utopia.
Co-organizzatori: Alessandro Gallicchio e Jana Graul
Ingresso gratuito su prenotazione al link: https://www.ticketlandia.com/m/eventSubList/villa-medicis/3671
Link Zoom per partecipazione da remoto:
https://us02web.zoom.us/j/4886507482?pwd=htOuu2QCiDaoHF5tfyUG2oVJQanZZd.1&omn=81580448543#success









