Un pomeriggio pieno di “emozioni” è quello che aspetta il pubblico del Teatro Palarte di Fabrica di Roma (in provincia di Viterbo). Una band di dieci elementi sul palco accompagnerà gli ospiti in un viaggio nel tempo lungo la carriera dell’artista italiano più grande e amato di sempre.
Nato nel piccolo comune di Poggio Bustone, in provincia di Rieti, Lucio Battisti iniziò a farsi conoscere nel panorama musicale italiano nei primi anni ‘60, suonando come chitarrista nella band di Roby Matano “I Campioni”, fino a quando che non fu notato da una cacciatrice di talenti francese, Christine Leroux, che lo portò al lungo ed indimenticabile sodalizio con Giulio Rapetti, in arte Mogol.
Musicista eclettico, amante sperimentatore di vari stili e generi musicali e dalla tecnica chitarristica sopraffina, Battisti ha raggiunto grazie al suo genio e al suo estro un pubblico sempre più vasto. Negli ultimi anni di attività, stufo delle continue critiche da parte dei mass media, che lo descrivevano burbero e indisponente, e dall’insistente ed eccessiva attenzione verso la sua vita privata, affrontò un lungo periodo di isolamento, fino a quando si spense a Molteno, il 9 settembre del 1998. Tutto quello che rimane di Lucio Battisti (e non è affatto poco) è il suo enorme patrimonio musicale, le sue canzoni dai testi sempre attuali che hanno accompagnato generazioni di italiani è tuttora sono parte della vita quotidiana di molti di noi.
Domenica 8 dicembre alle ore 18 al Teatro Palarte di Fabrica di Roma la band – composta da Vincenzo Icastico alla chitarra, Diego Pecorelli alle tastiere, Walter Longhi al basso, Simone Buzi e Niccolò Testa alle trombe, Dario Martellini al trombone, Alessio Pisanu al sax contralto, Marcello Cassandra alla batteria e Diego Testaguzzi alla voce – sarà accompagnata dalle coreografie della scuola di Danza “Ballando con Geggia” e riproporrà alcuni tra i più bei brani dell’artista laziale, quelli che tutti conoscono e che almeno una volta (ma siamo sicuri, molte di più) hanno cantato.
Lo spettacolo è curato da Diego Testaguzzi con elaborazioni di Fabrizio Bastianini.
BIGLIETTO D’INGRESSO A 5 EURO (POSTO UNICO)