L’Archeoclub di Sermoneta si fa portavoce di una iniziativa fortemente voluta e organizzata dalla Commanderia di Valvisciolo dell’Associazione Templari Cattolici d’Italia con il patrocinio dell’Archeoclub e della comunità monastica cistercense dell’Abbazia di Valvisciolo.
In uno spirito di collaborazione tra associazioni si allestirà la mostra presso il Chiostro dell’abbazia di Valvisciolo a Sermoneta (LT).
Il visitatore scoprirà un’approfondita e inedita lettura delle figure simboliche celate all’interno delle decorazioni dei chiostri cistercensi del Lazio meridionale, soffermandosi in modo particolare nell’analizzare quelle dei chiostri delle abbazie più vicine a noi (Valvisciolo, Fossanova, Casamari).
«Il chiostro – spiegano Sonia Testa, presidente dell’Archeoclub di Sermoneta e Giuseppe Montalbano, Commendatore dei Templari di Valvisciolo – è il punto di riferimento di tutto il complesso monastico, ne rappresenta il “cuore pulsante”, proprio per il suo aspetto di centralità nella vita dei monaci, così come lo è anche nella sua ubicazione. Nei corridoi del chiostro i monaci si riuniscono prima e dopo aver svolto le varie mansioni e alla fine della giornata vi si radunano per la compieta, prima del riposo notturno. Insomma è un luogo con forte valenza teologica, spirituale, morale e mistica. Una sorta di “cittadella di Dio”, dove i monaci trovano tutto ciò che serve per le esigenze dell’anima, dell’intelletto e del corpo. Per questo all’interno delle decorazioni dei capitelli vi si riscontra un forte simbolismo che ripercorre la storia dell’umanità e dell’universo. Tra i capitelli e i peducci vi si trovano riprodotte forme vegetali, animali, teste umane espresse con volumi netti».
In effetti l’Archeoclub di Sermoneta, già nel 2017 organizzò una mostra sempre presso l’abbazia di Valvisciolo, nella sala Capitolare, dal titolo “Figure simboliche Frammenti d’arte e di spiritualità”, con ottimo successo di pubblico e di critica, nella quale si evidenziavano alcune immagini particolarmente simboliche.
Riscontrando un forte interesse da parte dei fedeli e dei visitatori per questo aspetto e dalla forte valenza simbolica, spirituale e artistica di queste raffigurazioni si è voluto così raccoglierle ulteriormente in una mostra fotografica.
Infatti attraverso le immagini fotografiche si è voluto cogliere al meglio la bellezza di questi particolari a volte celati tra i capitelli e troppo spesso poco conosciuti. Spiccano così figure di testine con le lingue incrociate a simboleggiare il silenzio. Ma anche ritratti di personaggi storici come Federico II, Pier delle Vigne, dell’abate Giovanni.
La mostra sarà curata dallo storico dell’arte Sonia Testa con il benestare della comunità cistercense.