Sabato 16 novembre 2019 alle ore 18.00 presso il Castello di Ladislao di Arpino, sede della Fondazione Umberto Mastroianni, che accoglie la più ricca e rappresentativa eredità di uno dei più eclettici e geniali scultori del ‘900 e la memoria di un’intera famiglia di artisti, i Mastroianni, apre al pubblico The other Side personale dell’artista Leonardo D’Amico.
La mostra aperta fino al 16 febbraio 2020, curata dal direttore artistico dell’istituzione arpinate Loredana Rea e da Rosanna Rago, racchiude nel significato letterale del titolo “The other Side/L’altra Parte”, il senso di un complesso lavoro cognitivo ed estetico volto all’interpretazione delle forme naturali del mondo e degli infiniti elementi a esso non avulsi, per raccontare cosa accade “Dall’altra parte”, oltre il confine immaginario del fare creativo.
In esposizione, un nucleo significativo di opere riferibili al periodo 2010-2019, appartenenti ai cicli: Conceputual Maps, Sitting e Paper Studies. Venti opere su carta (olio, tecnica mista e grafite 72×52 cm) e tredici opere su tela (tecnica mista a olio) di varie dimensioni, diventano punto di partenza per una riflessione metodica sull’importanza della pittura e sul ruolo svolto dall’artista nel contemporaneo. Il lavoro di Leonardo D’amico, impegnato da quasi un trentennio nella ricerca pittorica, si è concretato nel tempo in due elementi essenziali: spazialità e sintesi segnica, giungendo a ciò che possiamo definire come l’essenza dell’immagine, là dove essa non è più rappresentazione del reale ma creazione di una realtà a sé stante. La sua è una pittura di sottrazione, dove la forza del segno si contrappone alla delicatezza tonale degli sfondi e alla leggiadria degli elementi che abitano le opere; un ossimoro. Prevale nelle opere la componente antropologica, tradotta in linguaggio metaforico e aniconico.
Le carte e i dipinti esposti testimoniano la sovrapposizione di una gestualità astratta sopra un motivo originario, dissimulato ma ancora in parte visibile. L’artista lascia intuire il primo momento dell’atto creativo, dove si ha, di fatto, la sensazione di una visione occasionale, non concreta, non stabilita, di carattere momentaneo. La lettura semantica è ambigua: elementi nati e cancellati o rappresentazioni illusorie che si avviino a una definizione…? Lo “sviluppo astraente” che cerca, apparentemente, la negazione della forma ci confonde, ancor di più ci disorienta la sintesi tra sfondo ed elementi compositivi in diatriba aperta di gestaltica natura. Nonostante ciò la percezione dell’opera è immediata, la rappresentazione non è unidimensionale, gli elementi compositivi e lo sfondo si alternano in un definito rapporto di tipo circolare che induce alla riflessione.
Leonardo D’Amico
Leonardo D’Amico, nasce nel 1967 a Cosenza. Vive e lavora a Roma. Dopo gli studi classici, la sua formazione artistica trova le fondamenta nello studio approfondito dei maestri dell’800 italiano e sugli impressionisti in particolare. Formazione che gli consente di virare il proprio estro e talento verso soluzioni formali di rara poetica. Fa tesoro dei temi della storia dell’arte fin qui evoluitisi, oltre che nell’applicazione delle possibili comparazioni formali, nella sperimentazione metodica per l’acquisizione di conoscenze in materia di pittura, approdando a un personale linguaggio stilistico. Negli anni ‘90 si trasferisce a Roma, dove frequenta Scuole di Disegno pubbliche e private, confrontandosi con il panorama dell’arte romano e nazionale. La prima personale risale al 1998, nella sede dell’Università Degli Studi della Calabria a Cosenza. Successive mostre personali e collettive, in Italia e all’estero, segnano il progredire dell’artista. Ricordiamo: “Landscape” Kiwitsmoor, Amburgo 1999, “Landscape”, Harrow Arts Centre, Londra 2000, “Leonardo D’Amico”, Galleria Camaver kunsthaus, Lecco 2004 . Nel 2009, per l’Istituzione Biblioteche di Roma realizza, il progetto site/specific “I Luoghi della Pittura”. Nello stesso anno riceve il Primo premio nell’ambito del Concorso Internazionale di Pittura “Il fuoco Sacro dell’Arte” edizione 2009, Cosenza, Università degli Studi della Calabria. Sempre nel 2009 è invitato, alla V Biennale Internazionale D’Arte Contemporanea “Magna Grecia”, San Demetrio Corone, Cosenza e alla collettiva AB OVO Studio Abate a Roma. Fondamentale, la personale “Dekompozim” al Museo Nazionale di Tirana, Ottobre 2010, Direttore Kasem Bicoku. Seguono nel 2011 gli inviti alla VI Biennale Internazionale D’Arte Contemporanea Magna Grecia: “Luoghi e Realtà di ricerca tra Identità e Mutamento”, a cura di Teodolinda Coltellaro e nell’Ottobre del 2013 “Dialoghi Contemporanei”, Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, a cura di Anna Lucia Casolaro. Dal 2015 al 2018, altre importanti personali, “E’ SENZA”, Centro di documentazione della ricerca artistica contemporanea Luigi Di Sarro, Roma. “THE UNKNOWN LIMIT”, in collaborazione con il MAON, ospitata in tre sedi: Castello Ducale di Corigliano Calabro (CS), Castello di Carlo V e Mack/Museo Arte Contemporanea di Crotone, a cura di Tonino Sicoli e Rosanna Rago. Nel 2018, “REPETITA” a Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi, a cura di Maurizio Coccia e Rosanna Rago e “THE RED CIRCLE”, Ottobre 2018, nella sede di Azimut Capital Management a Roma, a cura di Rosanna Rago.