Una deroga alla verticaleLa non verticaleNon solo simmetriaNon solo verticaleOltre la verticaleOltre la simmetriaConvergenze
La linea obliqua tra passato e presente nelle opere di Giovanni Carpentieri.
“Amo la simmetria, l’ordine e il limite, amo la geometria, la razionalità e la struttura verticale, ma contemporaneamente, di quanto in quanto, ho voluto creare opere dove l’obliquità più o meno accennata rende più dinamiche le forme.
Questa esposizione comprende opere realizzate circa cinquanta anni fa, “le variazioni sulla forma quadrata”, e altre più recenti, le “costruzioni progressive”, che oltre ad essere asimmetriche, rappresentano un incontro, una idea di congiunzione tra l’alto e il basso, tra entità collegate con il “fuori”, un mondo altro da cui forse provengono.
Le forme, spesso molto colorate, con le loro geometrie vogliono razionalizzare uno spazio caotico, informe, rendendolo più positivo ed adatto alla vita.
La linea obliqua appare anche nelle opere della serie “la nascita e la spirale”, finora mai esposte. Qui svolge la funzione di collegamento tra la materia e lo spirito. Lo spazio informe è riempito da particelle circolari o semi circolari, molecole che un giorno si aggregheranno per formare altre entità.
Anche se ho abbandonato la simmetria ho comunque sempre cercato di inserire ordine e limite.”
G. Carpentieri
Giovanni Carpentieri, 1935, vive a Napoli, Verona, Milano, Stati Uniti, Nizza e Roma.
Si interessa fin da ragazzo all’arte, al design, all’architettura, alla simbologia e alla filosofia presenti nell’arte.
Nel 1967 si trasferisce a Milano, dove conosce Roberto Crippa di cui diventa amico ed allievo. Conosce e frequenta gli studi di Fontana, Scheggi, Kodra ed altri pittori milanesi. Nel 1970 si trasferisce a Roma.
Ha tenuto numerose mostre personali e collettive, ha partecipato a performance, allestimenti e mostre nell’ambito della ricerca di arte telematica di Tempo Reale. Oggi vive e lavora tra Roma e Calcata.
Orario
sabato e domenica
10.30 – 13.00