In occasione della Giornata Nazionale A.D.S.I. 2023 sarà possibile visitare il Piano nobile dalle ore 11 alle ore 13,30 e dalle ore 15 alle ore 18 di domenica 21 maggio 2023.
Nel 1590 il duca Lotario II Conti (figlio di Torquato I e di Violante Farnese) volle che iniziasse la costruzione di nuovi edifici a Poli, che si ammodernassero gli esistenti e diede la attuale impronta al centro storico con la volontà di ampliare dove possibile la Via Maestra ed allineare le facciate dei palazzi; il suo editto inizia con queste parole: “noi come havemo hauto in animo che la terra nostra di Poli, si per utilità e comodità pubblica la quale deve preferirsi alla privata…”
Palazzo Pelliccioni è stato edificato agli inizi del 1600 sulla strada centrale che attraversa il paese di Poli (Rm) in tutta la sua lunghezza; il Palazzo è qualificato “di Carlo Maria Aureli” nella grande mappa di Poli, disegnata dall`architetto Giovanni Gabrielli nel 1775, che si trova nella sala comunale. La sorella Maddalena sposò nel 1769 Giulio Pelliccioni che qualche anno dopo completò l`acquisto del palazzo che fece ampliare e modificare, lasciando gli affreschi originali e aggiungendone di nuovi.
La dimora visitabile è il Piano Nobile e si presenta con un piccolo ingresso e un salone di circa 60 mq completamente affrescati, e con due stanze con soffitti in legno dipinto. Gli affreschi sono a tempera databili tra 1700 e 1800, realizzati da autore ad oggi ancora ignoto e probabilmente in due fasi. Il salone ha il soffitto rivestito da tele dipinte e ha un affaccio con balconcino in travertino e ferro battuto sulla via Umberto I, con suggestiva vista sul centro storico del paese e il campanile seicentesco.
Gli affreschi hanno soggetti mitologici, floreali e grottesche; intorno al salone e lungo le tre travi di sostegno al soffitto è un fascione ornamentale composto di grifoni verdi, angeli in volo e composizioni floreali. Tutti i colori sono ben conservati. Su tutte le pareti ricorrono colonnine con teste alate di anziano, fate alate e motivi floreali; le colonnine presentano nella sezione centrale 16 figure di donne: muse e dee ispiratrici delle arti, dell’amore, dell’accoglienza, della coltivazione della terra, dell’astronomia. Sono presenti numerosi satiri in diverse scene mitologiche e allegoriche; gli ambienti hanno un pavimento in cotto originale in buone condizioni. Nel salone è presente un camino in travertino del 1700.